Applausi e standing ovation. Sinistra costretta a ricredersi

Il tributo dei senatori in aula, Mattarella chiama la premier per congratularsi. I complimenti di Schlein, Conte, Calenda e Renzi

Applausi e standing ovation. Sinistra costretta a ricredersi
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Il 2025 dell'Aula di Palazzo Madama inizia nel migliore dei modi. Nel corso della prima seduta arriva la notizia della liberazione della giovane giornalista. Spetta alla vicepresidente Mariolina Castellone l'onore di informare l'Aula che la Sala è già in volo verso Roma. Tutti in piedi per applaudire il felice esito della spinosa questione riguardante la nostra connazionale per venti giorni in un carcere iraniano.

L'emozione del Senato riflette la soddisfazione di un Paese intero. E le congratulazioni per il lavoro svolto dal governo sono bipartisan.

Il primo a chiamare la Meloni per congratularsi è il presidente della Repubblica. Sergio Mattarella telefona poi anche alla mamma della Sala che aveva ricevuto una settimana fa.

La prima a prendere la parola nell'Aula del Senato è la sottosegretaria agli Esteri Maria Tripodi. Poi un rappresentante per gruppo prende la parola. «Grazie al governo e grazie ai Servizi» afferma il leader di Italia viva, Matteo Renzi che poche ore prima sulla sua newsletter on line aveva lanciato un accorato appello al governo («va liberata a tutti i costi, anche con uno scambio se necessario»). Lo stesso Renzi, poi, nella sua dichiarazione non tralascia di ringraziare anche il ruolo del Quirinale e quel passaggio dedicato proprio alla Sala dal capo dello Stato nel suo discorso di fine anno.

Il registro degli interventi è conforme. L'unica nota stonata è la reazione (raffica di fischi e urla soprattutto dai banchi dell'opposizione) ricevuta da Raffaele Speranzon (FdI) che, ricordando i tempi rapidi con cui si è arrivati alla liberazione della giornalista, sottolinea la differenza di quanto ottenuto dai governi precedenti. La vicepresidente del Senato Licia Ronzulli (Fi) parla di un «successo straordinario», mentre il presidente Ignazio La Russa esprime «profonda gratitudine verso il governo». Un sentito «brava!» esprime a gran voce Pierferdinando Casini all'indirizzo della premier, mentre ai cronisti più maliziosi non è sfuggito il post pubblicato sui social dalla Schlein che pur parlando con entusiasmo della liberazione della giovane giornalista lo fa aggiungendo il logo del Partito democratico a una foto di Cecilia Sala con la scritta «finalmente libera!».

Sempre tra i dem si segnala la dichiarazione di Giuseppe Provenzano: «la liberazione della Sala restituisce onore all'Italia». Sottolineatura che apprezza anche il vicepresidente dei deputati di Fratelli d'Italia, Giangaleazzo Bignami («Finita l'irrilevanza dell'Italia»).

Poi c'è chi, come il portavoce di Alleanza Verdi e Sinistra, Peppe De Cristoforo evita di indirizzare i suoi complimenti («Tutti hanno operato con grande senso di responsabilità e in condizione di massimo riserbo»). Che poi non è dissimile del vago «Grazie alle istituzioni per il risultato importantissimo», espresso da Chiara Appendino del Movimento Cinquestelle. Diametralmente opposta la reazione di Carlo Calenda che proprio nell'aula di Palazzo Madama sottolinea: «Doveroso riconoscere al governo il merito per l'ottimo lavoro svolto». Sullo stesso registro l'ex collega di partito, Mara Carfagna. «Grazie al governo e alla nostra diplomazia per l'ottimo lavoro fatto in queste settimane difficili - dice l'esponente di Noi moderati-Centro popolare - con discrezione e professionalità per uno straordinario risultato di squadra. E poi aggiunge all'elenco dei ringraziamenti anche Sottosegretario Alfredo Mantovano e al direttore dell'Aise Gianni Caravelli. Dell'azione del governo anche Maurizio Lupi sottolinea soprattutto «l'autorevolezza».

Mentre Roberto Menia, senatore di Fratelli d'Italia, rimarca «l'importanza dell'attività del Governo». «Quando si privilegia per davvero l'interesse nazionale - commenta -, quando ci sono di mezzo la vita, la libertà di un nostro cittadino, non esistono esitazioni o obiezioni; si va e i risultati si raggiungono».

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