«Nino lo aveva aiutato in passato e lui li ha massacrati». È il tormento dei familiari e degli amici di Nino Calabrò, 25 anni, e della fidanzata Francesca Di Dio, 20 anni, entrambi originari del Messinese, uccisi a martellate mercoledì scorso da un amico, un 21enne palermitano, nell'abitazione in cui viveva Nino a Thornaby-on-Tees, comune della contea di North Yorkshire nel Nord Est dell'Inghilterra e in cui si era recata da qualche giorno Francesca per trascorrere il Natale con lui. Inizialmente si pensava che il fermato fosse un giovane iraniano, perché pare sia stato interrogato dalla polizia di Cleveland che mantiene il massimo riserbo sulle indagini, ma a finire in custodia cautelare per il duplice omicidio è stato un connazionale delle vittime, un 21enne di origini palermitane, che nei mesi scorsi ha condiviso l'appartamento di Thornaby Road con Nino e non è ancora chiaro se abitasse ancora in quella casa.
In un video postato da Francesca su Instagram si vede la casa di Thornaby e insieme a lei e a Nino c'è un altro ragazzo italiano. Il 21enne ha sofferto di problemi psichici e in passato Nino lo aveva aiutato a trovare un lavoro. Martedì sera hanno cenato tutti e tre insieme e forse, ma non se ne hanno conferme da parte degli investigatori, alla cena c'era anche il padre dell'assassino. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire le ultime ore di vita delle due giovani vittime, l'uno originario di Barcellona Pozzo di Gotto, ma aveva vissuto con la famiglia a Milazzo, e l'altra originaria di Montagnareale. L'appello lanciato dalla Cleveland police ai cittadini perché chiunque abbia notato movimenti sospetti mercoledì mattina dinanzi all'appartamento della coppia assassinata si faccia avanti potrebbe essere volto a capire se l'assassino si sia fermato per la notte nella casa del delitto o vi sia tornato in nottata o al mattino. Gli investigatori, che hanno messo sotto torchio l'assassino, stanno lavorando sul movente, non escludendo nessuna pista. In particolare, si sta cercando di verificare il rapporto tra i tre ragazzi, non escludendo una sorta di invidia o gelosia da parte dell'omicida per l'intesa tra Nino e Francesca, che traspare in ogni loro post sui social, oppure un invaghimento nei confronti della ragazza, non ricambiato da lei.
Le modalità e l'efferatezza del duplice assassinio, infatti, farebbero propendere per un omicidio passionale. «Siamo disperati, non pensavamo potesse mai accadere una cosa del genere, mia figlia era una ragazza solare, gentile e molto generosa. Amava il suo ragazzo ed era venuta qui in Inghilterra per trovarlo e stare con lui e poi sarebbe tornata presto a casa. Siamo in Inghilterra ma ancora non sappiamo nulla dagli investigatori su quanto accaduto». A parlare Anna Niosi, madre di Francesca, straziata da dolore. Chiede «chiarezza», vuole conoscere la verità sull'efferato omicidio della figlia e del suo fidanzato Nino per poi potere fare rientro a casa con la sua Francesca. Anna chiede, infine, giustizia: «Spero che chi ha pensato e fatto una cosa del genere paghi fino in fondo».
«È un atto di gravità estrema che priva la nostra comunità di una giovanissima concittadina stimata e apprezzata per il suo carattere mite e solare» commenta il vicesindaco di Montagnareale, Salvatore Sidoti. «La tragica fine di Nino ci lascia sgomenti. Un lutto che scuote l'intera cittadinanza», ha detto il sindaco di Milazzo, Pippo Midili. E fanno sapere che proclameranno il lutto cittadino.
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