Arriva l'undicesimo comandamento: non criticare i green

"Tutti i moti naturali dei corpi inferiori sono causati dal moto dei corpi celesti"

Arriva l'undicesimo comandamento: non criticare i green
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«Tutti i moti naturali dei corpi inferiori sono causati dal moto dei corpi celesti». Lo scriveva San Tommaso per spiegare un'idea condivisa da legioni di Papi e cardinali nel corso dei secoli: l'influenza dei pianeti e dell'astrologia sui fenomeni umani e terrestri.

Si tratta, come ovvio, di concezioni medievali che fanno parte del passato della Chiesa, oggi ormai dotata di un'armatura concettuale in grado di convivere pacificamente con il più solido metodo scientifico.

Eppure, quando il Pontefice, come ha fatto ieri, si lancia ad affrontare con certezze granitiche (la tentazione è dire dogmatiche) temi ambientali come il riscaldamento climatico, non si sfugge a un senso di disagio. Da una parte c'è il rispetto per il Vicario di Cristo in terra, dall'altra il desiderio di poter dialogare su un tema così importante con tutta la libertà consentita dal più ampio dispiegarsi dello spirito critico. In questo caso, evidentemente, il problema non è confrontarsi con un Pontefice parlante ex cathedra nel momento in cui definisce un'infallibile verità di fede. Sul tappeto c'è piuttosto il fumus di quell'«assistenza divina data in modo speciale al Vescovo di Roma» sui temi della Rivelazione, di cui parla il catechismo. Non proprio un macigno pesante come un dogma, ma ci siamo quasi, visto che il futuro del creato non può che far parte di una verità rivelata.

Il discorso vale per i temi scientifico-ambientali e pure per le leggi della «scienza triste», l'economia.

Anche qui Papa Bergoglio non centellina (e ci mancherebbe) osservazioni e prese di posizione. Che, almeno talvolta, sembrano risentire non poco delle sue origini in terra d'Argentina. Un Paese dove, purtroppo, le leggi dell'economia vengono da decenni bistrattate.

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