Arrivano le minacce di morte alla "Iena" che ha alzato il velo sul lavoro nero

Messaggio chiaro a Filippo Roma: «Se ti incontro per strada ti ammazzo»

Arrivano le minacce di morte alla "Iena" che ha alzato il velo sul lavoro nero

Mariglianella (Na) La base grillina è nervosa. Il castello di sabbia, costruito su onestà, onestà, onestà, rischia di sgretolarsi giorno dopo giorno. Il mito della verginità è al tramonto. Due inchieste, quella delle Iene sul lavoro nero nella ditta di famiglia, e de Il Giornale sugli abusi edilizi, stanno mettendo sulla graticola il leader Luigi di Maio. Il M5S è nell'angolo. E commette più di un fallo di reazione.

La Iena Filippo Roma, è stato minacciato di morte. «Se ti incontro per strada ti ammazzo», avrebbero detto al giornalista. La denuncia è stata resa pubblica sui social e sul sito del programma in onda su Italia 1: «Noi esprimiamo tutta la nostra solidarietà. Perché il clima è grave e non parliamo solo del rischio terribile che si passi dalle parole ai fatti. C'è troppa gente che vuole zittire in ogni maniera chi fa il proprio lavoro di raccontare notizie», scrivono Le Iene.

Mettere il silenziatore alla stampa. Censurare. Minacciare leggi ritorsive contro i giornali: sembrano il pane quotidiano di una parte esagitata e nervosa della base grillina. E certamente non aiuta, il post pubblicato ieri sul Blog delle stelle in cui si muove l'ennesimo attacco all'informazione. Si dissocia dalle minacce contro Filippo Roma, il vicepremier Luigi di Maio: «So che in rete o anche con lettere si sta attaccando Filippo Roma delle Iene. Io come sulla questione dei rimborsi anche sulla questione che riguarda i lavoratori in nero di mio padre non credo che si debba attaccare Filippo Roma perché grazie anche a quel servizio ho scoperto anche dei non detti della mia famiglia». Parole che non raffreddano l'ambiente.

A soffiare, invece, contro la stampa c'è anche la pattuglia di parlamentari grillini in commissione Lavoro: «In questi giorni gli organi di informazione si stanno esercitando in una ridicola caccia alle streghe per cercare di accusare Luigi Di Maio e la sua famiglia di irregolarità che nella migliore delle ipotesi non hanno alcuna rilevanza penale. È assurdo - proseguono - che si cerchi di delegittimare il lavoro del vice presidente del Consiglio andando a recuperare vicende del passato nelle quali Luigi Di Maio non ha avuto alcun ruolo e che comunque non hanno nulla a che vedere con il suo ruolo politico di oggi».

Anche a Pomigliano D'Arco, città del vicepremier, i giornalisti sono ospiti non graditi: «Basta, avete esagerato. Andate via». Ordine e Fnsi si mobilitano per difendere Filippo Roma e tutti i giornalisti finiti negli ultimi giorni nel mirino dei supporter di Di Maio: «In nessun Paese che si dica civile - affermano Fnsi e Ordine - è accettabile che si tenti di mettere il bavaglio all'informazione ricorrendo a intimidazioni e violenze». «È necessraio -continuano- che la politica faccia la sua parte per ripristinare un clima di tolleranza e rispetto.

Alle autorità e alle forze dell'ordine chiediamo di indagare a fondo e in fretta su questo ennesimo episodio e di adoperarsi per fare in modo di garantire a tutti gli operatori dei media di poter svolgere in serenità e sicurezza il loro lavoro al servizio dei cittadini».

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