Centinaia di migliaia di profughi in fuga dall'Ucraina per salvarsi dalle bombe russe, l'Italia avrà un ruolo di primo piano nell'accoglienza. Dopo la Polonia, il nostro Paese è il primo in Europa per presenza di cittadini ucraini: secondo i dati Eurostat, dei circa 800mila residenti nell'Unione europea, 230mila si trovano in Italia. Il fenomeno è destinato a crescere esponenzialmente nel corso dei prossimi giorni - si stimano oltre 700 mila profughi solo in Italia - il governo è al lavoro su più fronti.
Come riporta Il Sole 24 Ore, l'Italia si sta preparando ad affrontare l'emergenza con una strategia dai due filoni: l'accoglienza e l'assistenza sanitaria. Per la prima volta in assoluto, al via l'attivazione del meccanismo previsto dalla direttiva 2001/55/Ce, che consente, in caso di massiccio afflusso di sfollati nei Paesi dell'Unione europea, di riconoscere in loro favore la protezione temporanea. Su questo punto, nei prossimi giorni arriverà un decreto.
L'esecutivo consentirà ai profughi ucraini di soggiornare in Italia, di lavorare, di accedere a scuola e servizi sanitari, oltre ovviamente a ricongiungersi ai familiari già presenti sul territorio.
La macchina dell'accoglienza dei profughi è coordinata dalle Regioni, ma in prima linea ci sono anche i Comuni. Enti locali al lavoro con il governo per riconoscere un aiuto economico alle famiglie che si occupano dell'accoglienza, ha spiegato Matteo Biffoni, delegato Anci per l'immigrazione e primo cittadino di Prato:"Per loro serve un affiancamento, anche psicologico".
Capitolo significativo quello dedicato all'assistenza sanitaria. I profughi arrivati in Italia potranno usufruire di un primo screening con tamponi, vaccinazioni e una tessera sanitaria provvisoria. Per quanto riguarda l'emergenza Covid, il premier Draghi aveva già evidenziato alla Camera: "Tutti i rifugiati che arrivano o accettano di farsi un tampone ogni 48 ore oppure accettano di vaccinarsi".
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