Dopo le auto, ora la casa. Arriva l'euro-stangata in nome dell'ambiente

Si parte con l'efficientamento energetico degli edifici. Obiettivo emissioni zero nel 2050

Dopo le auto, ora la casa. Arriva l'euro-stangata in nome dell'ambiente

I segnali che la transizione ecologica non sarebbe stata un pranzo di gala per i cittadini europei erano evidenti già da tempo ma la china presa dall'Unione europea appare sempre più preoccupante per le tasche degli italiani. Prima le politiche energetiche errate che hanno portato all'aumento delle bollette, poi la stretta sulle automobili diesel e benzina con lo stop al motore endotermico nel 2035, infine la novità che riguarda le nostre case con l'ultima euro stangata.

Salvo cambiamenti, il 24 gennaio la Commissione energia del Parlamento Ue dovrebbe approvare la nuova direttiva europea per l'efficientamento energetico per essere poi varata dal Parlamento entro il 13 marzo. Si tratta di una misura che si discute da tempo e che già nel 2021 aveva suscitato numerose polemiche a causa delle norme stringenti che imponevano la ristrutturazione degli immobili entro il 2027 per renderli efficienti da un punto di vista energetico, pena l'impossibilità di venderli o affittarli. Un'autentica follia green mitigata da interventi successivi ma che non cambia nella sostanza della proposta rimasta invariata.

Entro il primo gennaio 2030 tutti gli immobili residenziali dovranno avere almeno una classe energetica E per poi raggiungere la D nel 2033 e arrivare a emissioni zero tra il 2040 e il 2050.

Una richiesta che si scontra con la situazione del patrimonio immobiliare italiano costituito da numerose abitazioni costruite decenni (quando non secoli) fa. Basti pensare che circa il 60% degli edifici in Italia hanno una classe tra la F e la G e la classe E in genere corrisponde a immobili costruiti negli anni 80-90 del Novecento.

Il passaggio alla classe energetica E avviene con una riduzione dei consumi di circa il 25% attraverso la ristrutturazione e interventi come il cappotto termico, la sostituzione degli infissi, una nuova caldaia, l'installazione di pannelli solari.

Nonostante gli incentivi previsti nel settore dell'edilizia, le ristrutturazioni hanno un costo che non possono permettersi tutti i cittadini e, come dovrebbe avvenire con il passaggio all'auto elettrica, la transizione ecologica così concepita assume un carattere classista per cui chi se la può permettere ben venga, chi non ha le capacità economiche dovrà arrangiarsi.

Sebbene nell'ultima versione della direttiva comunitaria sia stata eliminata l'impossibilità di vendere o affittare una casa con una classe energetica non adeguata (proposta che peraltro metteva in discussione il principio di proprietà privata), sarà compito dei singoli stati decidere le sanzioni da applicare a chi non raggiungerà gli standard energetici fissati dall'Ue.

In realtà, la perdita di valore dell'immobile non ristrutturato, costituisce già una forma sanzionatoria che andrà a intaccare il patrimonio degli italiani.

La direttiva sulla casa presenta anche altre criticità che interessano in particolare il nostro Paese poiché le esenzioni previste riguardano le dimore di «interesse storico» solo se «ufficialmente protette», ovvero sottoposte a vincolo, un'ipotesi che escluderebbe numerosi edifici nei centri storici delle città e paesi italiani. Tra le esenzioni figurano anche gli edifici di culto, le abitazioni indipendenti con una superficie inferiore ai 50 metri quadri e le case abitate per meno di quattro mesi l'anno (le seconde case).

Secondo l'Ue, gli edifici sono responsabili di oltre un terzo delle emissioni e il 75% degli immobili a livello europeo è inadeguato da un punto di vista energetico, l'efficientamento rappresenta perciò un passaggio considerato imprescindibile per raggiungere gli obiettivi del Fit for 55, il pacchetto di misure sul clima

dell'Unione europea.

Il problema, ancora una volta, è che il costo di queste decisioni ricadrà sui cittadini con un impatto significativo per le tasche degli italiani già messe a dura prova dalle conseguenze dell'ideologia green.

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