Ballottaggi, Donzelli smaschera i dem: "Volevano eliminarli loro"

Il deputato Fdi: "Gridano allo scandalo ma nel 2017 votarono sì alla soglia del 40% per il doppio turno"

Ballottaggi, Donzelli smaschera i dem: "Volevano eliminarli loro"
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Un emendamento anti-ballottaggi nelle elezioni dei sindaci dei comuni con più di 15 mila abitanti scatena la bufera. La proposta è firmata da tutti i capigruppo del centrodestra e prevede l'abolizione del secondo turno qualora il candidato primo cittadino incassi il 40% dei voti.

Si tratta di una proposta di modifica al cosiddetto decreto elezioni, ora al vaglio della commissione Affari costituzionali, e che disciplina il voto delle prossime Amministrative di maggio, prevedendo anche un «premio di maggioranza» per il candidato vincente. «Alla lista o al gruppo di liste a lui collegate che non abbia già conseguito almeno il 60% dei seggi del Consiglio - si legge viene assegnato il 60% dei seggi, sempreché nessuna altra lista o altro gruppo di liste collegate abbia superato il 50% dei voti validi».

La reazione dell'opposizione si attesta sul copione del tentato golpe. «Con un altro blitz notturno la destra vuole riscrivere le regole democratiche a suo vantaggio. È inaccettabile. È una grave provocazione. Se l'emendamento non verrà ritirato useremo tutti gli strumenti parlamentari per opporci a tale scempio» attacca Elly Schlein. «L'emendamento della destra è un vero e proprio furto di democrazia», dice il capogruppo di Avs Peppe De Cristofaro. E Francesco Boccia, capogruppo del Pd, si rivolge alla presidenza del Senato esprimendo «una ferma protesta».

La replica del centrodestra, però, mette il dito nelle contraddizioni dell'opposizione, tirando fuori alcune prese di posizione favorevoli assunte in passato. «Agli strepitanti esponenti delle sinistre ricordo che tale norma è già in vigore in Sicilia e Friuli-Venezia Giulia. In particolare, a Boccia ricordo la sua ipocrisia, perché addirittura alle regionali in Toscana una coalizione che supera il 40% al primo turno si vede assegnare la vittoria. La ratio della norma nasce dal fatto che spesso nei ballottaggi risulta talvolta vincere un candidato che ottiene meno voti di quelli conseguiti dal suo avversario nel primo turno. Si tratta, quindi, di evitare un indebolimento del principio democratico».

Giovanni Donzelli(foto)sposta il discorso sul piano parlamentare. «Denunciano ancora una volta un fantomatico pericolo per la democrazia su una proposta a cui loro stessi avevano votato a favore. Nel luglio 2017 il Pd votò in Commissione Affari Costituzionali la proposta di legge presentata da Massimo Parisi per l'abbassamento della soglia al 40%.

L'allora responsabile Enti locali del Pd e vicepresidente dell'Anci, Matteo Ricci, dette il via libera». In ogni caso, fanno sapere i capigruppo del centrodestra, «non c'è nessuna norma introdotta per decreto, ma ci sarà la possibilità di discutere della questione in sede di conversione del decreto».

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