Banca popolare di Bari, Conte pronto per il cdm: "Tuteliamo i risparmiatori, non i banchieri"

Dopo alcune ore di tensione, in particolare tra M5S e Italia viva, l'esecutivo dovrebbe varare un decreto a favore dell'istituto di credito pugliese dopo il vertice di maggioranza. Il presidente del Consiglio: "Stasera chiudiamo"

Banca popolare di Bari, Conte pronto per il cdm: "Tuteliamo i risparmiatori, non i banchieri"

Dopo le tensioni degli ultimi giorni, anche e soprattutto nella maggioranza dell'esecutivo giallorosso, approderà questa sera alle 21 sul tavolo del Consiglio dei ministri il decreto per il salvataggio della Banca Popolare di Bari. All'ordine del giorno della riunione, infatti, ci sono le "misure urgenti per la realizzazione di una banca di investimento". Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha assicurato: "Stasera chiudiamo. Faremo un intervento. Tuteleremo i risparmiatori, per nulla i banchieri". La riunione arriva due giorni dopo il fallimento di un cdm disertato da M5S e Italia viva, già in lite da venerdì sulle misure da adottare. Il meeting di governo dovrebbe essere preceduto da un vertice di maggioranza.

L'auspicio di Conte

Secondo quanto riportato dal presidente del Consiglio, gli obiettivi sarebbero "quelli preannuciati" e cioè la volontà di tutelare i risparmiatori, non volendo concedere "nulla ai banchieri". "Auspichiamo noi stessi le più rigorose azioni per accertare le responsabilità e quello che è stato fatto, perché si è arrivati a questa condizione", ha chiarito il capo dell'esecutivo giallorosso, lasciando il Senato dopo il concerto di Natale. "È chiaro che abbiamo delle responsabilitò pubbliche nei confronti dei risparmiatori, del territorio e del Mezzogiorno", ha continuato il primo ministro. Che poi ha concluso di voler fare di necessità virtù, con una visione strategica: "Non dimentichiamo che in gioco ci sono non solo i risparmiatori ma c'è anche un tessuto produttivo che al Sud soffre, quindi è chiaro che un polmone creditizio finanziario è importante".

Provenzano: "C'è un'inchiesta"

Il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, intervenendo sulla questione che coinvolge l'istituto di credito pugliese ha dichiarato: "È doveroso tutelare i risparmiatori. Lo stabilisce la Costituzione. Non stiamo salvando i banchieri". E sulle responsabilità ha chiarito: "C'è un'inchiesta della magistratura che va rispettata". Provenzano ha poi sottolineato che per le banche al sud "ci sono più depositi che impieghi" e ha affermato che il Fondo Interbancario non è costituito da soldi pubblici, ma da soldi degli istituti.

Le misure per il salvataggio

Per salvare l'istituto di credito pugliese, dopo il commissariamento operato da Bankitalia, si pensa a un decreto che prevede il potenziamento delle capacità patrimoniali e finanziarie della Banca del Mezzogiorno-Mediocredito Centrale (MCC), interamente controllata da Invitalia. L'incremento della dotazione patrimoniale della banca le potrebbe consentire, quindi, di operare come banca di investimento che possa accompagnare la crescita e la competitività delle imprese. Lo schema del decreto prevede, inoltre, l'attuazione di un primo aumento di capitale che consentirà a MCC, insieme con il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e a eventuali altri investitori, di partecipare al rilancio della Banca Popolare di Bari. Il dl verrà sottoposto al Consiglio dei ministri per la sua approvazione e dovrebbe valere circa un miliardo.

Le tensioni degli ultimi giorni

Venerdì sera, però, si è consumato il punto di rottura con Italia viva di Matteo Renzi, visto che il partito dell'ex presidente del Consiglio avrebbe criticato il governo per la "convocazione improvvisa di un Consiglio dei ministri sulle banche, senza alcuna condivisione e dopo aver espressamente escluso ogni forzatura o accelerazione su questa delicata materia".

I renziani, quindi, tramite Luigi Marattin, si sarebbeo detti stupiti del fatto "che chi per anni ci ha attaccato demagocicamente su provvedimenti finalizzati a sostenere i risparmiatori si renda oggi responsabile di un'operazione incredibile, finalizzata più a salvaguardare le responsabilità di chi doveva gestire e o vigilare e non l'ha fatto".

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