"Bannon regista occulto del populismo in Italia Trump? Era all'oscuro"

Parla il giornalista Usa: lo stratega vuole indebolire l'Ue mixando destra e sinistra

"Bannon regista occulto del populismo in Italia Trump? Era all'oscuro"

«Steve Bannon è sicuramente il grande regista delle manovre sovraniste nel vostro Paese, ma senza la vittoria di Trump non sarebbe mai potuto diventarlo. Donald Trump ha sdoganato Bannon e lui ne ha approfittato per promuovere l'alleanza tra la Lega e 5 Stelle».

Il giornalista americano Michael Wolff autore di Assedio, il nuovo libro in cui torna a raccontare le vicende dell'amministrazione Trump da dietro le quinte, spiega così in questa intervista a il Giornale il ruolo giocato sul fronte italiano da Steve Bannon, il capo stratega del presidente trasformatosi - dopo l'estromissione dalla Casa Bianca - in eminenza grigia e alleato dei sovranisti italiani ed europei. «Trump non ha mai avuto alcun piano per l'Italia anche perché l'argomento non gli interessa minimamente. Nel 2016 quando lo intervistai, subito dopo la nomination, non sapeva neppure chi fosse Salvini. Negò persino di averlo incontrato nonostante una foto che li ritraeva assieme. Bannon invece nutre da sempre un profondo interesse per l'Italia. La considera uno scenario fondamentale per la creazione di un movimento populista o sovranista su scala mondiale di cui si sente l'ispiratore».

Secondo il suo libro è stato Bannon a convincere Di Maio e Salvini ad allearsi. Perché credeva in quella formula?

«Una delle sue convinzioni è l'unificazione delle forze di sinistra e di destra. Considerava l'Italia la piattaforma perfetta per mettere alla prova le sue teorie. E poi ha riproposto lo stesso modello anche altrove».

A quando risalgono i primi contatti tra Salvini e Bannon?

«Non lo so, ma direi che i due hanno incominciato a incontrarsi prima delle elezioni del 2018».

Ma il governo gialloverde ha firmato gli accordi sulla Via della Seta infischiandosene della contrarietà Usa, mentre per Bannon la Cina è il grande nemico...

«In effetti molti dei progetti di Steve Bannon finiscono per evidenziare diverse contraddizioni. Lui sicuramente vuole contenere la Cina, ma vuole anche diffondere il modello populista e questa è stata la conseguenza del suo modo di fare. In fondo ha anche fatto eleggere Trump pur considerandolo un perfetto imbecille».

Vuole anche indebolire l'Europa?

«Direi di sì. Non conosco nei dettagli il pensiero di Bannon sull'argomento, ma di certo preferisce un'Europa debole ad una forte. Non a caso ha lavorato per la Brexit».

Pensa influenzi ancora la politica italiana?

«Non ho dettagli recenti, ma di certo sta diventando una sorta di patata bollente per i suoi vecchi amici. In Inghilterra uno dei suoi favoriti come Boris Johnson nega di aver avuto rapporti con lui».

E per quanto riguarda Trump?

«Benché Trump s'infuri se qualcuno allude all'influenza di Bannon tra i due esiste un rapporto inscindibile. Bannon ha fatto eleggere Trump e l'elezione di Trump ha regalato a Bannon la celebrità di cui gode. Oggi il matrimonio non funziona più, ma i due continuano ad amarsi e odiarsi. E sono entrambi ossessionati da quello che dice e fa l'altro».

In campo economico il sovranismo di Trump funziona molto meglio di quello gialloverde. Sarà perché Trump ha tagliato le tasse?

«Non penso sia la causa determinante. L'economia Usa non è forte perché lui ha tagliato le tasse, ma perché è altamente differenziata. Mentre l'economia Usa è una macchina incredibilmente sana ed efficiente quella italiana soffre di gravi problemi di fondo. Quindi successi e insuccessi hanno ben poco a che fare con Trump o con l'attuale governo italiano».

Per lei Trump è un pazzo destinato ad autodistruggersi. Però è sopravvissuto a tutte le indagini e si prepara a ricandidarsi. Non è che alla fine il pazzo la spunterà ancora?

«Non direi. Parliamo di un presidente sempre più isolato, sempre più imprevedibile e sempre più incapace. Oggi il suo livello di gradimento non supera il 41% un dato devastante per un presidente in carica. Le prospettive di una rielezione non esistono proprio».

Se come dice lei Trump è un pazzo come mai è stato eletto? La democrazia non funziona più?

«No, al contrario, funziona perfettamente. Hanno votato per un imbecille e nessuno ha potuto farci niente».

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