Il libro di Matteo Renzi ha trovato un severo censore in Antonio Bassolino. L’ex presidente della Campania tuona contro il premier che, tra l’altro, pochi giorni fa è stato proprio a Napoli per presentare “Avanti”.
Dai social, Bassolino rimprovera a Renzi di aver glissato sulla roboante sconfitta elettorale incassata dal Partito democratico alle amministrative di Napoli dello scorso anno. La recensione del politico, bocciato all’esito di primarie discusse e roventi vinte dalla Valente poi sconfitta al primo turno come previsto ampiamente dai sondaggi, è severissima.
“Nelle 235 pagine del libro di Renzi e poi nella presentazione a Napoli – scrive Antonio Bassolino - nemmeno una parola, una sola, sulle comunali 2016. Eppure è stata una pesante sconfitta, anzi una umiliazione”.
Non basta. Bassolino accusa: “Lasciamo anche stare il lanciafiamme minacciato contro il Pd locale. Era fin da subito chiaramente impossibile: avrebbero dovuto rivolgerlo contro se stessi”. C’è un ulteriore retroscena che l’aspirante candidato a sindaco della sinistra nel 2016 “ricorda” al Rottamatore: “Proprio al Nazareno era avvenuto lo scambio di Roma e Napoli tra correnti del Pd. Per Napoli, dove non si è giunti neanche al ballottaggio, si è trattato di un suicidio. Ma certo fa impressione questa assoluta rimozione: come se nulla fosse successo”.
La “profezia” è impietosa, sulla scorta di due anni di flop alle urne locali il destino di Renzi, secondo Bassolino, è quello di andare ancora a sbattere: “Dal punto di vista politico il rifiuto della riflessione comporta la perpetuazione
degli errori. Dopo Napoli, Roma e Torino la botta del referendum e lo schiaffo delle amministrative 2017. Lungo questa strada, senza le necessarie correzioni di linea politica, si sbatte di nuovo la testa contro un muro”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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