Un sit-in per protestare contro le occupazioni. Genitori, professori e studenti del liceo romano Virgilio si sono dati appuntamento a piazza Santi Apostoli per chiedere di tornare alla normalità scolastica. «La manifestazione - spiega la preside Isabella Palagi - è il tentativo di cercare ancora il dialogo con gli studenti, ribadire il valore della scuola pubblica e che l'occupazione escludente lede il diritto allo studio. Vogliamo una scuola inclusiva». Sulla possibilità effettiva di un dialogo con gli studenti, la dirigente conferma: «Lamento la mancanza di contatto».
«Hanno occupato contro il ddl sicurezza, per la Palestina. Ma le motivazioni - racconta una docente - le abbiamo lette da un comunicato sui social. Solitamente si instaura un dialogo con gli studenti che occupano, ma quest'anno si sono barricati dentro e non parlano con noi né vogliono farsi riconoscere. Forse per paura delle sospensioni, del voto in condotta».
Anche molti studenti e molti genitori hanno partecipato al sit-in, proprio per ribadire l'importanza del diritto allo studio che l'occupazione lede. «Le modalità di questa occupazione non ci piacciono - spiegano Cecilia e Arianna, studentesse del liceo romano - i nostri compagni di scuola dicono che non hanno avuto modo di dialogare ma loro, adesso, non dialogano. L'occupazione è stata decisa da una assemblea di 50 studenti. Una minoranza rispetto ai 1200 studenti del Virgilio».
«Il segnale che arriva dal liceo Virgilio - scrive il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara su X -, dove studenti, docenti e genitori hanno detto no ad azioni che privano la maggioranza degli alunni del diritto costituzionale allo studio, è di grande importanza
civile ed educativa. Al posto dello stanco, illegittimo e dannoso rito delle occupazioni i regolamenti delle scuole prevedono il democratico strumento delle autogestioni che può arricchire l'esperienza formativa dei giovani».
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