
Decine di migliaia di persone e di sostenitori di Hezbollah si sono radunati fin dalle prime ore della mattinata di ieri nello stadio Camille Chamoun, alla periferia meridionale di Beirut controllata dal Partito di Dio. È stato scelto il palazzo dello sport più grande del Libano per il funerale di Hassan Nasrallah, leader storico del movimento islamista. Un «martire» per gli sciiti libanesi, dopo che è stato ucciso il 27 settembre scorso in un raid israeliano. Il gruppo filo-iraniano ha atteso il ritiro quasi completo dell'esercito di Tel Aviv dal Sud del Libano, il 18 febbraio, per organizzare le esequie. Ma ieri mattina le forze dello Stato ebraico hanno compiuto diversi raid sul Sud del paese, nonostante il cessate il fuoco in vigore dal 27 novembre, per distruggere lanciarazzi che rappresentavano una «minaccia imminente».
Nello stadio la folla era oceanica e sono stati affissi poster giganti dei due leader commemorati Nasrallah e Hashem Safieddine. Il campo sportivo ha una capienza di circa 50mila persone, ma gli organizzatori hanno installato migliaia di posti a sedere extra e molti altri all'esterno, dove i partecipanti hanno seguito la cerimonia su uno schermo gigante. Dozzine di bandiere gialle di Hezbollah sventolavano quando è passato il feretro di Nasrallah ed erano presenti diversi agenti del Partito di Dio rimasti feriti nell'attacco israeliano ai cercapersone, che ha decimato il gruppo terroristico. Nasrallah, ucciso mentre incontrava i comandanti in un bunker nella periferia meridionale di Beirut, verrà sepolto in un luogo nelle vicinanze dello stadio. Il corteo funebre ha onorato anche il successore Safieddine, che ha guidato Hezbollah per una settimana dopo la morte del capo prima di essere a sua volta ucciso da Israele. Sarà sepolto nel Sud del Libano.
Ma lo Stato ebraico si è fatto sentire anche durante la cerimonia. Jet da combattimento con la stella di David hanno volato a bassa quota su Beirut durante il funerale. La folla ha gridato: «Morte a Israele, morte all'America, rispondiamo alla tua chiamata, Nasrallah». Il leader di Hezbollah, Naim Qassem, nel suo messaggio ha sottolineato di «rifiutare» il «controllo dei tirannici Stati Uniti» sul Libano. Hassan Nasrallah «è vivo in noi, resteremo fedeli» e «non abbandoneremo la scelta della Resistenza. Vogliamo giurarti fedeltà, Hassan Nasrallah» così ha infine intimato Qassem. Anche la Guida suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, ha tuonato: «Il grande combattente e leader della Resistenza in Libano Hassan Nasrallah ha raggiunto il grande onore del martirio, ma il suo spirito continuerà a regnare dopo la sua morte. Fate sapere al nemico che la resistenza continuerà, finché non avrà raggiunto i suoi obiettivi».
La tregua regge in Libano, ma la guerra per Israele non è finita, su altri fronti. Carri armati di Tel Aviv sono stati schierati ieri mattina in Cisgiordania, come non accadeva da 22 anni. Tank erano stati impiegati l'ultima volta qui durante l'operazione Scudo difensivo del 2002, durante la Seconda Intifada. Da oltre un mese, le forze dello Stato ebraico stanno conducendo un'offensiva su larga scala in questa area. L'Idf ha chiarito che i carri armati saranno parte dell'operazione Muro di ferro iniziata il 21 gennaio. E Tsahal ha già fatto sgomberare i campi profughi di Jenin, Tulkarem e Nur a-Shams, e ne ha preso possesso. «Finora 40mila palestinesi sono stati evacuati da questi tre campi, e ora sono vuoti.
Anche l'attività dell'Unrwa è stata interrotta», ha sottolineato il ministro della Difesa Israel Katz che ha aggiunto: «Ho ordinato all'esercito di prepararsi per una lunga permanenza». Come se non bastasse, Tel Aviv ha bloccato pure la scarcerazione di 600 palestinesi a causa dei rilasci show, e Hamas subito ha minacciato: «Tregua a rischio».
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