"Bene il gran ritorno del latino alle medie. E la Bibbia aiuta a capire cultura e arte"

La prof e scrittrice Cristina Dell'Acqua approva le novità: "Sì alla lettura"

"Bene il gran ritorno del latino alle medie. E la Bibbia aiuta a capire cultura e arte"
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Dopo la proposta di revisione dell'insegnamento di alcune delle materie scolastiche per elementari e medie, raccontata ieri sulle nostre pagine dal Ministro Giuseppe Valditara, si sono registrate le prime reazioni. Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale presidi, ha commentato la riforma definendola: «Positiva, condivisibile e doverosa». Il Giornale ha sentito sul tema una insegnante e scrittrice, Cristina Dell'Acqua, che ha fatto della divulgazione della cultura umanistica ai giovani (quella più toccata dalla riforma) una vocazione. Laureata in Lettere Classiche all'Università degli Studi di Milano, insegna greco e latino. Appassionata di sperimentazione didattica, si è specializzata in Arts Integration negli Usa. Ha pubblicato (tra gli altri titoli) con Mondadori La formula di Socrate e Il nodo magico, ha curato la rubrica settimanale Dizionario del Tempo Presente e Mitici per i social di La7, la serie I nostri miti e I miti delle stelle sul digitale del Corriere della Sera.

Professoressa Dell'Acqua, le nuove linee guida della commissione ministeriale tornano a dare spazio al latino alle medie inferiori. Che ne pensa?

«Io onestamente lo vedo in maniera positiva. Ci sono scuole che l'hanno già introdotto ma è importante che sia inserito, seppure come materia opzionale, nel curriculum. È una materia, sono di parte la insegno, che potenzia l'asse logico e fa da ponte tra le materie umanistiche e quelle scientifiche».

Si insiste molto anche sul tema della letteratura, ponendo l'accento sulla poesia e anche sull'apprendimento a memoria...

«Il tema della lettura, della creazione di un vocabolario, dell'accesso precoce anche a scrittori impegnativi è importante. L'allarme lanciato dai dati Ocse sull'incapacità a capire un testo scritto di molti italiani adulti non deve lasciare indifferenti. E spingere ad intervenire sulle scuole in maniera preventiva... Magari ridare spazio anche ai tempi lunghi nell'apprendimento. Non è vero che bisogna ridurre tutto perché l'attenzione cala...».

Spazio al mito anche modernizzato. Cosa dà il mito ai ragazzi?

«L'Iliade, l'Odissea, la Bibbia, presentati anche ad un pubblico molto giovane sono ricchezza secondo me. I miti danno voce all'immaginario. Mi riferisco a tutti questi libri dal mero punto di vista culturale. La Bibbia tanto per dire è fondamentale per capire la storia dell'arte, da questo punto di vista è fondamentale».

Viene eliminato il concetto un po' ibrido di «geostoria». È d'accordo?

«Non

sono materie che insegno ma vedo la separazione in maniera positiva. Perché, per quello che posso constatare, molte delle conoscenze di base sulla geografia mancano negli studenti. Serve che la materia abbia uno spazio suo».

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