Dopo la Francia si apre il fronte tedesco. La questione immigrazione da tempo ormai non fa che alzare la tensione fra i Paesi europei. La linea dura del governo italiano, con la chiusura dei porti, ha fatto storcere il naso a tanti Paesi creando malumori soprattutto a Parigi, Berlino e Bruxelles. La Germania così ha fatto sapere che non intende rinnovare la sua partecipazione alla missione navale Eunavfor Med (soprannominata Sophia), nata nel 2015 per pattugliare il Mediterraneo nel periodo del grande esodo di profughi. Il ministero della Difesa tedesco ha spiegato che l'invio di una nuova nave «è solo temporaneamente sospeso. Il mandato della missione sarà prolungato dall'Ue a marzo e noi riteniamo che debba essere chiarito meglio quali siano i compiti». L'Italia, secondo Berlino, avrebbe «cambiato le priorità della missione Sophia», spostandola «verso la lotta al contrabbando di armi e di petrolio» al largo delle coste della Libia invece che alla lotta al traffico di esseri umani. Sotto un certo profilo non hanno tutti i torti: la missione è stata avviata per risolvere l'emergenza immigrazione ma nel corso degli anni non ha fatto altro che portare in Italia tutti i migranti che venivano recuperati nel Mediterraneo. Con grande soddisfazione dei nostri partner europei. Ora le cose sono cambiate. «La missione Sophia ha come ragione di vita che tutti gli immigrati soccorsi vengano fatti sbarcare solo in Italia ha affermato il vicepremier Matteo Salvini -. Accordo geniale, sottoscritto dal governo Renzi non so in cambio di cosa. O cambiano le regole, quindi, o finisce la missione». Il segnale è chiaro ed è stato colto in tutte le cancellerie. E a Bruxelles si dicono pronti a chiudere l'operazione. «La missione Sophia hanno detto fonti vicine a Federica Mogherini, alto rappresentante per la politica estera Ue - è stata ed è ancora un'eccellenza della politica di difesa europea. Ha contrastato il traffico di esseri umani nel Mediterraneo, addestrato la guardia costiera libica, e salvato vite. Sophia ha portato tutta l'Ue nel Mediterraneo, dove l'Italia era sola prima del 2015. Se l'Italia, che ha il comando e il quartier generale dell'operazione, non vuole più Sophia, siamo pronti a chiuderla». L'ammiraglio Enrico Credendino, comandante dell'operazione Sophia, ha spiegato che la Germania non intende ritirarsi dalla missione. «Rimane uno dei partner e dei contributori principali. La nave che doveva arrivare il 6 febbraio ha spiegato - è stata designata, rimarrà in Germania pronta a muovere in due settimane, in attesa che si chiarisca la situazione dei porti di sbarco e il futuro dell'operazione»
Il futuro della missione, però, appare segnato. E le parole dei vicepremier Salvini e Di Maio diventano una messa da requiem. «Il prossimo commissario Ue che nominerà l'Italia farà gli interessi degli italiani. La sinistra è riuscita a farsi rappresentare in Europa da qualcuno che si è dimenticato dopo un quarto d'ora di essere italiano ha detto Salvini polemicamente -. Ricordo alla Mogherini che non è l'Italia che si sfila da Sophia ma Francia e Germania.
Se pensavano di fare un dispetto all'Italia, in realtà fanno un dispetto a loro stessi». «La missione Sophia, firmata dal governo Renzi, - ha fatto eco Luigi Di Maio - deve continuare, ma se gli altri Paesi del Mediterraneo aprono i porti. Iniziamo a portare i migranti a Marsiglia». Sophia è morta.
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