Tendenza centripeta. Il ritorno di una politica fortemente ancorata al centro è una tendenza che è facile leggere nei comportamenti elettorali e nella politica al tempo del governo Draghi. Lì che si concentra un consenso elettorale ancora in cerca di destinatario ed è lì che in tanti sperano di giocare la propria partita alle prossime elezioni. L'ultimo affondo è quello di Giovanni Toti che oggi presenterà la propria proposta politica in vista delle elezioni politiche, con la prima convention nazionale di Italia al Centro. Forte dell'esperienza ligure maturata con Cambiamo!, il movimento nasce sulle ceneri di Coraggio Italia, il partito fondato con Luigi Brugnaro, con l'idea anche di coinvolgere la nuova creatura politica di Luigi Di Maio.
Silvio Berlusconi, però, non ci sta e con un videomessaggio torna a ricordare che quello spazio non ha bisogno di inquilini, perché c'è chi dal 1994 vi dimora senza aver mai messo in discussione le proprie radici e la propria identità profonda. «Ho letto questa mattina sui giornali che domattina si riunisce a Roma un cantiere per costruire il Centro del Paese, ma vorrei ricordare a questi signori e a tutti i cittadini che il Centro siamo noi. Il centro è Forza Italia» dice il Cavaliere.
«Il centro è Forza Italia - ricorda Berlusconi - che in Italia è un partito indispensabile, perché costituisce la testimonianza e la continuazione della tradizione liberale, cristiana, garantista, europeista, dei principi e dei valori della società occidentale». L'idea di fondo del presidente di Forza Italia è il mantenimento di uno schema bipolare in cui il partito azzurro sia saldamente al centro del centrodestra. Per questo in pubblico e in privato Berlusconi ripete che non è il momento di parlare di legge elettorale e che tutte le discussioni su questo tema altro non sono che politichese, manovre di palazzo e null'altro. Un dibattito lontano dai problemi e dalle esigenze reali dei cittadini che certo non contribuisce ad avvicinare gli italiani alle urne, non favorisce la partecipazione e l'impegno politico. L'idea del videomessaggio è nata dalla lettura dei giornali e dall'esigenza di comunicare anche ai propri parlamentari che Forza Italia è viva e decisa a lavorare per recuperare consenso alle prossime elezioni. Al contrario spezzettare troppo l'offerta politica rischia soltanto di fare aumentare la confusione. Ripartire dal centrodestra, insomma, nella consapevolezza che gli alleati sovranisti senza l'area moderata della coalizione non vanno da nessuna parte. Ma anche far capire a chi pensa di dar vita a «centrini» e a contenitori dalle identità composite, magari con Matteo Renzi o Carlo Calenda, senza fare i conti con Forza Italia e il suo fondatore, che il centro è stato e continua a essere Forza Italia e le tante avventure che sono partite a intervalli regolari per cercare di conquistare questa sponda politica si sono regolarmente infrante sul ritorno del partito azzurro al centro della scena.
In questa realtà in movimento sullo sfondo c'è chi come Gianfranco Rotondi pensa a costruire qualcosa che possa affiancarsi a Forza Italia, senza per questo entrare in competizione o in conflitto. «Berlusconi ha perfettamente ragione: non c'è spazio per un Centro autonomo, e le ragioni del popolarismo europeo oggi sono ben rappresentate da Forza Italia.
Serve però un progetto nuovo come fu il Popolo delle Libertà e prima ancora la Fi del 1994. Dobbiamo costruire una lista degli italiani che ottenga il cinquanta per cento dei consensi alle prossime elezioni politiche, la mia formazione Verde è popolare farà la sua parte».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.