Senza un solido ancoraggio ai valori del partito popolare in Europa non si vince. È questo il messaggio che arriva dalle elezioni regionali francesi, consultazione che segna il grande ritorno della destra neogollista, prima forza politica con il 38% delle preferenze. Un messaggio che Silvio Berlusconi rilancia in un post che in mattinata scrive su Facebook.
«Congratulazioni a les Républicains, nostri colleghi e amici del Ppe, per lo straordinario risultato. I cittadini in Francia come in Italia vogliono idee e programmi chiari e capacità di governo. Non si accontentano più di chi denuncia problemi, ma vogliono le soluzioni da chi ha la capacità di trovarle». Un pensiero che si proietta sull'Europa, con particolare riferimento al passaggio a vuoto di Marine La Pen il cui partito molti osservatori davano in forte progressione a un anno dalle presidenziali, e sull'Italia con la centralità di Forza Italia come partito di governo.
Il primo test su cui misurarsi sarà naturalmente quello delle Amministrative. Definiti i candidati per Roma, ora si avvicina la stretta finale per ufficializzare il nome del centrodestra per Milano. In pole position c'è Andrea Farinet, dopo le rinunce di Gabriele Albertini e Oscar di Montigny. Il nome del presidente della fondazione Pubblicità progresso è emerso nei giorni scorsi e ha preso quota dopo gli incontri con Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. Una conferma importante è arrivata ieri proprio da Albertini. «Ho conosciuto Farinet quando era un docente della Bocconi, sono stato un suo studente come imprenditore visto che frequentai negli anni 80 un corso che teneva sui mercati delle aziende industriali. Gli auguro buona fortuna».
L'ufficializzazione non dovrebbe arrivare prima della prossima settimana quando torneranno a vedersi i leader. Da definire ci sono anche le candidature a Bologna e Napoli. A Bologna la Lega non sarebbe favorevole alla candidatura del senatore azzurro (ed ex direttore di Qn) Andrea Cangini e spinge per un civico (tra i nomi che circolano ci sono quelli di Fabio Battistini e Roberto Mugavero). Complessa anche la partita napoletana dove Forza Italia ieri ha ufficializzato lo strappo da Catello Maresca. «Parte il confronto con Sergio Rastrelli e con le altre civiche e partiti di centrodestra. Le dichiarazioni di Maresca fatte a più riprese rendono le distanze ormai incolmabili» la dichiarazione del coordinamento cittadino di Napoli.
Nessuna incognita, invece, a Torino dove è stato scelto un candidato forte come Paolo Damilano che ieri ha incontrato la stampa insieme a Matteo Salvini. «Salvini ha avuto la lungimiranza e la visione di fare un passo indietro con la politica per dare un nuovo futuro a Torino» le parole dell'imprenditore. «Damilano è l'esempio del centrodestra a cui sto, stiamo, lavorando da mesi: che si allarga, che include, che va oltre l'interesse del singolo partito» dice il leader della Lega. «A Torino, per la prima volta le elezioni sono aperte. Vedo dall'altra parte un certo nervosismo». Damilano ha un dalla sua un curriculum importante. È stato presidente del Museo del Cinema di Torino. Dal 1997 è alla guida della Cantina Damilano di Barolo.
Inoltre si occupa delle acque minerali Sparea e Valmora, ha contribuito a far rivivere il Pastificio Defilippis e lo storico Bar Zucca ed è vicepresidente di una società americana di importazione specializzata in cantine italiane. Un candidato davvero civico che può contribuire ad allargare la base di consenso del centrodestra.
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