"L'appoggio a questo governo non è ovviamente neppure da prendere in considerazione". Lo ha ribadito con un messaggio pubblicato sulla sua pagina Facebook, Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia ha spiegato che "da opposizione responsabile, continueremo ad avere un atteggiamento costruttivo. Voteremmo naturalmente i provvedimenti per uscire dall'emergenza, se fossero concordati e soprattutto utili al Paese, cosa che però finora non è accaduta, se non in pochissimi casi". Poi ha aggiunto: "Purtroppo questo esecutivo continua una triste tradizione, quella dei governi costituzionalmente legittimi ma non scelti dagli italiani. L'ultimo governo espressione di una maggioranza uscita dalle urne elettorali è stato il nostro, nel 2008. Sono passati 12 anni".
Nel corso di un'intervista ad Affari italiani, Berlusconi ha sottolinato che "siamo un'opposizione responsabile e abbiamo messo da parte ogni polemica di parte per stringerci intorno alle istituzioni. Abbiamo detto e ripetiamo ancora che questo non è il tempo delle manovre politiche, gli italiani si aspettano soluzioni e non contese". "Pensare oggi ad un cambio di governo non è ovviamente possibile, ma questa situazione non è eterna - ha avvertito -: il ritorno alla normalità prima o poi riguarderà anche la politica. Il Paese non ha bisogno di unanimismi, per la ripresa, ha bisogno di un governo capace ed espressione della maggioranza degli italiani". Il leader di FI ha così bacchettato il governo giallorosso: dire come ha fatto Giuseppe Conte che il Paese ha bisogno di "stabilità politica in astratto è un'affermazione ragionevole ma in concreto stabilità non può diventare sinonimo di immobilità. L'emergenza non può essere un alibi per nessuno".
Parlando di un prossimo esecutivo, Silvio Berlusconi ha messo in chiaro: "L'appoggio a un futuro governo, ovviamente in accordo con il centro-destra, potremo invece valutarlo a due condizioni: che sia davvero espressione della maggioranza degli italiani e che costruisca la ripartenza del Paese secondo le regole liberali". Poi ha sottolineato: "Questo significa un rigoroso no ad un nuovo statalismo, a nazionalizzazioni, a patrimoniali o altri aumenti delle imposte, sì invece ad uno shock fiscale per far ripartire l'economia, sì ad un drastico taglio alla burocrazia, con l'abolizione del regime delle autorizzazioni preventive, sì a contributi a fondo perduto a imprese e lavoratori autonomi sulla base delle loro dichiarazioni fiscali dell'anno precedente, sì al coinvolgimento del risparmio privato per la ricostruzione, ovviamente su base volontaria, attraverso strumenti finanziari sicuri, convenienti, pochissimo tassati e garantiti dallo Stato". Secondo il leader di FI sono queste le cose di cui ha bisogno il Paese "per scongiurare la peggiore recessione del dopoguerra".
Infine, Berlusconi ha lanciato una frecciata al leader di Italia Viva. "Il Paese soffre.
Molti italiani hanno perso il lavoro e non sanno come dare da mangiare ai propri figli e noi di fronte a tutto questo discutiamo delle tattiche di Matteo Renzi o di qualche altro leader politico in cerca di visibilità?" "Io - ha aggiunto - lavoro 12-14 ore al giorno per raccogliere idee e studiare proposte, mi sto impegnando nel Parlamento Europeo, ancora ieri ho partecipato ad un vertice del Partito Popolare Europeo con Ursula von der Leyen per mettere a punto la risposta dell'Europa all'emergenza, sto sentendo direttamente e quotidianamente esponenti delle categorie economiche e amministratori delle regioni e delle città in prima linea nell'emergenza sanitaria ed economica. Non ho molto tempo per occuparmi di giochi di palazzo. Comunque se si verificassero delle condizioni per un cambiamento, le valuteremo prima di tutto con i nostri alleati".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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