"Illiberale, pericolo...". Il guru della sinistra ora giudica la Meloni

Goffredo Bettini attacca Fratelli d'Italia: "È una forza che si rifà a concetti illiberali. Sia chiaro c'è una sapienza da parte della Meloni nell'agitarli"

"Illiberale, pericolo...". Il guru della sinistra ora giudica la Meloni

Gli ultimi sondaggi danno Fratelli d'Italia in grande crescita, tanto che in diversi casi viene reputato il partito con maggiori consensi nel Paese. Ed ecco che da parte di Goffredo Bettini viene lanciato subito l'allarme: FdI potrebbe avere le carte in regola per prendere il timone del prossimo governo dopo le elezioni nazionali, ma l'esponente del Partito democratico ha voluto mettere tutti in guardia sui pericoli che - a suo giudizio - rappresenta il partito guidato da Giorgia Meloni. Le dure critiche sono arrivata in un'intervista rilasciata a Il Foglio, con relativi toni aspri e avvertimenti.

Bettini lancia l'allarme

Il boom di Fratelli d'Italia è sotto gli occhi di tutti. Indubbiamente sta ripagando il fatto di non aver preso parte a nessuno degli esecutivi di questa legislatura: essere rimasto fuori dalle esperienze gialloverde, giallorosso e ora di unità nazionale sta portando benefici a FdI in termini di preferenze degli elettori. I sondaggi accreditano FdI attorno al 20%, e qualcuno ritiene sia anche sopra il 21%. Consensi destinati ad aumentare nel corso dei prossimi mesi.

Ecco perché Bettini ha voluto rilanciare un'osservazione: "Mai un partito di destra si era avvicinato al 20% come Fratelli d'Italia". Tutto ciò a suo giudizio costituisce un vero e proprio "campanello d'allarme". Precisando che quello del pericolo fascista rappresenta ormai una "polemica stantia", ha però sottolineato che FdI è una forza "che si rifà a concetti illiberali". E in tal senso non ha fatto mancare una stoccata all'indirizzo di Giorgia Meloni: "Sia chiaro c'è una sapienza da parte della Meloni nell'agitarli".

I consigli a Salvini

Bettini, come se non bastasse, ha pure provato a "profetizzare" un possibile scenario che potrebbe verificarsi nel 2023: se dalle urne non uscisse un risultato chiaro e se dunque non ci fosse una maggioranza larga in grado di governare il Paese con stabilità, si potrebbe optare per la strada della Germania. Ovvero, se Partito democratico e Lega dovessero pareggiare, sul tavolo ci sarebbe l'opzione "della grande coalizione con un compromesso trasparente". Quindi porte aperte al Carroccio per un ipotetico governo anche dopo il 2023.

L'esponente del Pd ha tenuto a precisare di non avere alcuna intenzione di impartire lezioni, ma si è esposto esplicitamente sulle due strade che Salvini avrebbe davanti: una tattica che è quella di "presentarsi con l'attuale schema"; l'altra strategica per

"arginare la forza della Meloni e autonomizzarsi". Infine un'osservazione che sa di auspicio: "Salvini ha l'occasione di fare della Lega con pezzi di Forza Italia, l'equivalente del Pd nel campo della destra".

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