Biden punisce la Russia: espulsioni e ditte bandite. Mosca: "Summit difficile"

Tra le sanzioni, colpito anche il debito sovrano e 30 aziende. Il Cremlino: "Ostacolo al dialogo"

Biden punisce la Russia: espulsioni e ditte bandite. Mosca: "Summit difficile"

New York. Per la prima volta da quando è alla Casa Bianca, Joe Biden fa scattare la scure delle sanzioni sulla Russia di Vladimir Putin. Una mossa decisa per punire il Cremlino per le interferenze nelle elezioni presidenziali dello scorso anno e per il cyber-attacco SolarWinds. Gli sforzi di Mosca di minare libere elezioni negli Stati Uniti e altrove, oltre agli hackeraggi, pongono una minaccia «inusuale e straordinaria» alla sicurezza americana secondo l'amministrazione Biden, che ha deciso anche l'espulsione di 10 diplomatici russi, tra cui rappresentanti dei servizi segreti. Le misure riguardano sei società che supportano le attività informatiche russe, oltre a 32 individui ed entità accusati di aver tentato di interferire nelle elezioni, anche diffondendo disinformazione. Decisa anche la designazione formale dell'Svr, il controspionaggio per l'estero, come la forza responsabile del cyber-attacco SolarWinds.

Ma non è tutto perché il pacchetto di sanzioni riguarda pure tutti i titoli di debito emessi da Mosca dopo il 14 giugno e vieta alle istituzioni finanziarie Usa di acquistare bond direttamente dalla banca centrale russa, dal fondo sovrano e dal ministero delle finanze. Una mossa che complica la capacità del paese di raccogliere denaro nei mercati finanziari internazionali. Peraltro, nell'ordine esecutivo Biden si riserva il diritto di allargare le sanzioni sul debito sovrano russo se persisteranno le attività destabilizzanti. E in aggiunta ai passi già annunciati dalla Casa Bianca, il dipartimento di Stato - insieme a Ue, Gran Bretagna, Canada e Australia - ha sanzionato otto persone ed entità per l'occupazione russa della Crimea. «Queste misure hanno lo scopo di costringere la Russia a rendere conto delle sue manovre sconsiderate. Agiremo con fermezza in risposta alle azioni russe che causano danni a noi o ai nostri alleati e partner», ha commentato il segretario di Stato, Antony Blinken. Aggiungendo però che «dove possibile, gli Usa cercheranno opportunità di cooperazione con la Russia, con l'obiettivo di costruire una relazione più stabile e coerente con i nostri interessi».

La mossa di Biden ha immediatamente scatenato l'ira di Mosca, e il ministero degli Esteri ha convocato l'ambasciatore Usa John Sullivan per una «dura conversazione». «Un comportamento così aggressivo scatenerà senza dubbio una risoluta ritorsione», ha avvertito la portavoce del ministero, Maria Zakharova. «Gli Stati Uniti non sono pronti a fare i conti con la realtà oggettiva che esiste un mondo multipolare che esclude l'egemonia americana». «Washington - ha proseguito - dovrebbe rendersi conto che dovrà pagare un prezzo per il deterioramento dei legami bilaterali, e la responsabilità sarà completamente sua». Chiaramente questo riguarda anche i piani per l'eventuale vertice Biden-Putin: il presidente Usa ha offerto all'omologo russo di incontrarsi «nelle prossime settimane», ma il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha affermato che è impossibile organizzare il summit nel prossimo futuro. E le nuove sanzioni «non aiuteranno»: il fatto che «non contribuiranno in alcun modo all'incontro è inequivocabile», ha assicurato Peskov. «Se poi lo ostacoleranno o meno sarà una decisione dei presidenti», ha aggiunto.

Quanto ad una eventuale rappresaglia di Mosca, la Casa Bianca ha chiarito come il presidente stia «mandando il segnale che gli Stati Uniti imporranno costi strategici ed economici alla Russia se continua o aumenta le azioni di destabilizzazione internazionale».

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