Joe Biden ed Emmanuel Macron puntano sulla partnership riguardo le questioni di sicurezza globale, dall'Ucraina a Gaza, cercando di allentare le tensioni commerciali del passato. Il presidente americano è stato accolto a Parigi per la visita di stato dal collega francese, il quale lo ha anzitutto ringraziato per «il ruolo fondamentale» svolto dagli Usa nell'aiutare Kiev a respingere l'invasione di Mosca.
«In questo conflitto - ha detto Macron - sono in gioco la sicurezza e la stabilità della nostra Europa». «Putin non si fermerà all'Ucraina, tutta l'Europa è minacciata dalla Russia. La posta in gioco è altissima, ma gli Stati Uniti non permetteranno che ciò accada... Non ce ne andremo», ha risposto Biden. «Avrei preferito che gli aiuti all'Ucraina fossero stati sbloccati sei mesi fa, ma alla fine ce l'abbiamo fatta», ha proseguito il comandante in capo, parlando poi del legame indissolubile tra America e Francia, e sottolineando che «questa settimana abbiamo mostrato ancora una volta al mondo il potere degli alleati e ciò che possiamo ottenere quando restiamo uniti».
Biden sta facendo pressione su Macron sul piano per sfruttare 300 miliardi di dollari in beni russi sequestrati in modo da generare subito ulteriori aiuti per l'Ucraina. Anche perché ad ora Parigi rimane l'unico ostacolo tra gli alleati del G7 al progetto statunitense per concedere a Kiev un prestito di 50 miliardi di dollari che sarebbe ripagato con gli interessi su tali beni. Il presidente francese, da parte sua, ha lodato la «lealtà» di un partner che «ama e rispetta gli europei». Sul fronte mediorientale, invece, i due si sono rallegrati per la liberazione dei quattro ostaggi israeliani, e il titolare dell'Eliseo ha aggiunto che «la Francia appoggia la proposta di accordo globale degli Usa. Dobbiamo raddoppiare gli sforzi per evitare un'esplosione regionale». Biden ha assicurato che «non ci fermeremo finché tutti gli ostaggi non torneranno a casa e sarà raggiunto il cessate il fuoco», mentre il collega ha sottolineato di voler «giungere a un cessate il fuoco immediato nella Striscia e aprire la prospettiva di una soluzione politica, la sola in grado di creare le condizioni per una pace giusta».
Al centro dell'incontro, tuttavia, c'erano anche da affrontare gli attriti economici: Macron, con il suo partito che oggi dovrebbe finire secondo o terzo alle elezioni, ha bisogno che gli Usa ammorbidiscano le politiche commerciali che hanno attenuato la crescita in tutta Europa.
Biden, invece, spera di convincere la Francia e il resto dell'Ue ad unirsi agli Stati Uniti nell'escludere Pechino dal mercato globale aumentando le tariffe sulle merci cinesi, pur se il leader francese si è mostrato a più riprese nervoso all'idea di lasciare che sia Washington a dettare l'approccio del Vecchio Continente con il Dragone.
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