"Quello è mio", "Lo voglio io": i grillini bisticciano per l'ufficio

La lite al Viminale tra due sottosegretari M5S. Blitz di Gaetti nella stanza di Sibilia: scatta la circolare "anti-intrusione"

"Quello è mio", "Lo voglio io": i grillini bisticciano per l'ufficio

I grillini si mettono a litigare pure per l'ufficio. Ne fanno anzi una questione di principio, tanto da scrivere una circolare interna per impedire "all'avversario" di impossessarsi della propria scrivania. Una lite che, vista dall'esterno, ha tutti i contorni di una querelle tra bimbi dell'asilo. E che invece coinvolge due sottosegretari di governo.

Il puerile bisticcio avrebbe come pomo della discordia un ufficio al Viminale, conteso dai due sottosegretari del M5S. Carlo Sibilia, infatti, al suo arrivo al ministero dell'Interno si è visto assegnare una stanza che però era nelle mire del collega Luigi Gaetti. Il motivo? Secondo l'Adnkronos, che cita fonti del Viminale, Gaetti avrebbe messo gli occhi su quella scrivania perché è vicina alla stanza solitamente utilizzata per i colloqui con i testimoni di giustizia. Gaetti ha ricevuto le deleghe all'Antimafia, dunque spetterà a lui sovrintendere a quella funzione.

Bene. Invece di risolvere la questione da uomini civili (e maturi), i due grillini avrebbero ingaggiato una sfida elementare (nel senso della scuola). Il 20 luglio, riporta l'Andkronos citando fonti vicili a Sibilia, Gaetti insieme al suo capo di segreteria sarebbe entrato nell'ufficio del parlamentare abruzzese mentre questi era fuori per impegni istituzionali.

Ogni azione prevede una reazione. E quindi l'intrepido Sibilia non ha fatto cadere nel vuoto la "provocazione" del collega. Per scongiurare nuovi "blitz" nel suo ufficio, ha preso carta e penna e ha redatto una circolare per chiedere alla segreteria di aumentare le misure di sicurezza del suo ufficio. Nella circolare si legge che "a partire dalle ore 13:30 data odierna ogni accesso di personale estraneo agli stretti componenti di segreteria dell'ufficio del sottosegretario di Stato, on. dott. Carlo Sibilia, ai luoghi e agli spazi ad esso pertinenti dovrà avvenire solo, ed esclusivamente, su autorizzazione espressa dello stesso sottosegretario. Senza eccezione alcuna. Naturalmente a prescindere dalla presenza fisica dello stesso in ufficio. In mancanza, ogni accesso non comunicato, sarà segnalato alle autorità competenti per la sicurezza".

Il testo sembra confermare la lite col compagno di partito e di governo.

"La necessità di accesso autorizzato - si legge - nasce da imprescindibili ragioni di sicurezza e riservatezza dell'ufficio nonché da episodi incresciosi verificatisi, lontani dalla responsabilità di codesto ufficio, che rischiano di mettere in imbarazzo tutta l'amministrazione". Sibilia vuole salvaguardare "il ministero da chi mostra mancanza di educazione". La palla è mia e decido io: il bisticcio pentastellato.

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