Blitz contro gli anarchici fan di Cospito: 9 arrestati

Sigilli alla tipografia che stampava la rivista su cui inneggiavano alla lotta: "Affiliamo i coltelli"

Blitz contro gli anarchici fan di Cospito: 9 arrestati
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«Affilare i coltelli per tornare a far paura». «Attaccare carceri e risorse umane». «Rivolta contro giudici e pennivendoli».

Nove appartenenti a gruppi gravitanti intorno al circolo anarchico Goliardo Fiaschi di Carrara arrestati fra Genova, La Spezia e Massa Carrara nell'operazione Scripta Scelera. Sigilli alla tipografia Avenza Grafica di Massa dove viene stampata, senza autorizzazioni, la rivista Bezmotivny, ovvero Senza Motivo. Sulle pagine del quindicinale clandestino sono indicati gli obiettivi da colpire, in nome di dinamiche e strategie teorizzate (e messe in pratica) dalla Fai/Fri, la Federazione Anarchica Informale/Fronte Rivoluzionario Internazionale, organizzazione eversivo terroristica dell'anarchico Alfredo Cospito, condannato per la gambizzazione dell'ad di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi. Dal carcere Cospito inviava interventi e articoli sovversivi. Non solo. Sul giornale dalla A cerchiata, riferimento per tutta l'area anarchica, vengono celebrate le bombe spedite al colonnello della Folgore Alessandro Albamonte nel 2011, al Sappe di Modena e al presidente di Confindustria Brescia. Fra le accuse l'apologia dell'attentato terroristico contro la sede della Lega a Villorba nel 2018 e quello alla viceambasciatrice italiana ad Atene, Susanna Schlein, sorella della segretaria Pd Elly, nel dicembre scorso. Su Bezmotivny sono celebrati gli attentati di maggiore impatto mediatico, «per stimolare i lettori a compierne di ulteriori - scrive l'accusa -. Il messaggio di istigazione a commettere azioni di natura violenta, promosso dai redattori di Bezmotivny, spesso è raccolto».

Non è un caso se rivendicando alcune azioni si usano frasi tratte da articoli della rivista. A volte le rivendicazioni sono anticipate dal quindicinale, come per la bomba inviata nel 2022 ad Alessandro Profumo, ad di Leonardo- Finmeccanica. Indagati dalla Dda di Genova per terrorismo, istigazione e apologia con finalità di terrorismo e offesa all'onore e al prestigio del presidente della Repubblica, nove militanti tra i 27 e i 56 anni. Per Gino Vatteroni, Paolo Arosio, Gaia Taino e Luigi Palli disposti gli arresti domiciliari, per Andrea Grazzini, Jessica Butoni, Veronica Zegarelli, Michele Fabiani e Luca Aloisi, l'obbligo di dimora. «Il pericolo di reiterazione è elevatissimo» sottolinea il gip Riccardo Ghio. «È praticamente certo che l'attività apologetica e istigatoria proseguirà - continua l'ordinanza - sostenuta dal vincolo associativo che, in quasi tre anni di vita, si è consolidato ed è il motore della vita del periodico. Tutti sono dediti alla formazione della rivista, ciascuno col proprio ruolo che spesso si accompagna ad attività diverse». Gino Vatteroni dirige, organizza il lavoro della redazione, è il riferimento di ogni questione, «tiene i contatti con attivisti di ogni parte d'Italia, programma iniziative, cura la diffusione». Paolo Arosio è il redattore principale, scrive la maggior parte degli articoli, tiene i contatti con le giovani leve, concorre alla distribuzione della rivista. Gaia Taino scrive articoli, traduce scritti di anarchici stranieri, corregge le bozze e «passa» i pezzi di altri. Per la Dda, Aloisi è coinvolto anche in questioni logistiche, come la ricerca di un macchinario per stampare in proprio. Soprattutto scrive pezzi dal contenuto fortemente istigatorio. Luigi Palli è il tipografo che realizza materialmente Bezmotivny ma è anche l'autore di articoli in cui promuove azioni violente e partecipa alle varie iniziative di diffusione.

Fra gli arrestati alcuni anarchici che nel 2019 bloccano a Torino la requisitoria del pm Roberto Maria Sparagna durante l'udienza del processo Scripta Manent. Arosio, Grazzini, Fabiani, Palli e Butori sono stati già condannati per gli stessi reati.

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