Toccate tutto ai tedeschi, ma non le vacanze, specialmente quelle estive appena iniziate. Con una fiammata di rabbia, la Germania ha reagito all'ennesima trovata degli attivisti per il clima di Ultima generazione, che ieri hanno paralizzato il traffico dell'aeroporto di Francoforte sul Meno, il principale del Paese. In otto di quelli che tanti tedeschi definiscono «idioti» o «criminali del clima» sono penetrati nello scalo tagliando la recinzione da cui è circondato: sette si sono incollati a una pista, uno è rimasto incastrato nello sbarramento. Tutti sono stati arrestati. Pochi sono riusciti a fermare per ore il più importante scalo aereo tedesco.
Su 1.340 voli in programma, oltre 200 sono stati cancellati, mentre più di 70 sono stati deviati su altre destinazioni. Oltre 10mila passeggeri sono stati colpiti dall'iniziativa, parte di «Il petrolio uccide». È una campagna globale di Ultima generazione per chiedere ai governi di adottare un trattato internazionale sulla non proliferazione dei combustibili fossili, equiparati dai seguaci di Greta Thunberg alle armi nucleari. La prova generale dell'occupazione dell'aeroporto di Francoforte sul Meno si era tenuta il 24 luglio presso quello di Colonia-Bonn, dove cinque «gretini» si erano incollati a una pista provocando cancellazioni e ritardi di voli.
Queste sono soltanto le ultime azioni di Ultima generazione in Germania, dove il movimento si è reso responsabile negli ultimi anni sia di blocchi del traffico stradale e aereo sia dell'immancabile danneggiamento del patrimonio storico-artistico. Tutto con l'obiettivo messianico di salvare l'umanità dall'apocalisse ambientale imminente. In questo modo, Ultima generazione ha perso sempre più consensi in Germania, dove è diffuso un sincero amore per la natura e dove il governo agisce con determinazione per la sostenibilità ambientale. La reazione del movimento non è stata l'autocritica, ma la radicalizzazione. Se paiono esagerati i timori per «brigate verdi» di ecoterroristi, è evidente che la misura è ormai colma. A criticare Ultima generazione sono persino i Verdi, in particolare il ministro dell'Economia e della Protezione del clima Robert Habeck, che degli ecologisti è tra i massimi esponenti e ha accusato gli attivisti di ledere l'impegno per la tutela dell'ambiente. Ora, dopo i fatti dell'aeroporto di Francoforte sul Meno, il ministro del Digitale e dei Trasporti Volker Wissing ha minacciato i «criminali del clima» di pene severe. «Fino a cinque anni di carcere per intrusione negli aeroporti» ha dichiarato l'esponente del Partito liberaldemocratico (Fdp), secondo cui chi entra «con la forza» negli scali, «occupa le piste e blocca gli aerei mette in pericolo vite umane». Per Wissing, gli attivisti per il clima mirano a «causare il massimo danno» e «il legislatore deve rispondere con la massima severità».
Intanto, l'Ufficio federale per la protezione della Costituzione (Bfv), l'agenzia di intelligence interna della Germania, ha classificato il movimento di attivisti per il clima Qui e non oltre (Eg) come sospetta organizzazione estremista di sinistra. È il primo caso di ambientalisti sotto osservazione dei servizi segreti tedeschi e potrebbe non essere l'ultimo.
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