Bollette, l'allarme di Cingolani: "Aumento vertiginoso dei costi"

Il ministro della Transizione ecologica non si nasconde: "Il momento è sempre più complicato". E sul gas avverte: "Temo che il prezzo rimarrà abbastanza alto"

Bollette, l'allarme di Cingolani: "Aumento vertiginoso dei costi"

L'allarme sul caro-bollette in Italia ha raggiunto livelli alti e il timore è che continuerà a viaggiare su binari piuttosto preoccupanti ancora per diverso tempo. In tal senso non si è nascosto Roberto Cingolani, nel corso dell'informativa urgente alla Camera sull'incremento dei costi dell'energia e sulle misure adottate per contrastarne gli effetti: "Il momento è assolutamente delicato e diventa sempre più delicato per l'evoluzione dei prezzi dell'energia e, in generale, per l'energy landscape".

L'aumento dei costi

Il ministro della Transizione ecologica ha fatto notare che dopo la forte diminuzione avvenuta nel corso del 2020, determinata principalmente dalle conseguenze della pandemia, l'aumento dei costi dell'energia "è stato vertiginoso". Ricordando ad esempio che per il gas naturale il prezzo è aumentato in un anno di oltre 4 volte.

La rapida evoluzione geopolitica, in riferimento alla situazione tra Russia e Ucraina, non ha fatto altro che aggravare ulteriormente il contesto dei prezzi relativi all'energia: alla luce di tutto ciò appare evidente come sia fondamentale accelerare nella direzione di altri interventi strutturali, anche perché Cingolani teme che il prezzo del gas "rimarrà abbastanza alto". Al momento è difficile fare una previsione, ma il ministro ha fatto notare che "difficilmente potrà tornare al valore di un anno fa".

Riunito il comitato di emergenza

Cingolani ha assicurato che la situazione "è di monitoraggio costante in coordinamento con le istituzioni europee", soprattutto in considerazione della crisi in Ucraina. In seguito ha ricordato che a livello nazionale si è già riunito diverse volte il comitato di emergenza gas per analizzare la situazione e gli scenari.

Quanto alle misure per far fronte all'eventuale emergenza e ridurre la dipendenza dalla Russia, il ministro ha parlato di "maggiore flessibilità nei consumi di gas, contenimento dei consumi negli altri settori, aumento del gas naturale liquefatto importato da altre rotte e massimizzazione dei flussi da gasdotti non a pieno carico".

Mix al 2050-60

Per Cingolani è assolutamente prioritario aprire una riflessione con una visione a lungo periodo e non con un breve raggio a pochi anni: "Dobbiamo tirare fuori qualcosa che valga al 2050-2060. Se non si pensa long term, ogni 4-5 anni rischiamo di trovarci in affanno e si rischia di mettere sempre una toppa". Dunque per i prossimi turni sarà importante avere uno o più piani da aggiornare in tempo reale.

Sull'energy mix il ministro ha detto chiaramente che tutti gli scenari possibili andranno presi in esame, "senza precludercene qualcuno".

Sono 3 i parametri con cui si dovranno sviluppare modelli per previsioni: il Pil al 2030 e 2050, che demografia avremo e che consumo avremo. "Temo che un energy mix monocromatico, con una o due sorgenti, non sarà sufficiente", ha precisato.

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