Bombe su scuole e asili. Kiev denuncia al mondo: "Uccisi almeno 16 bimbi"

L'Onu conferma: "Colpiti sei istituti scolastici". Le foto strazianti sui social. Ma Mosca nega

Bombe su scuole e asili. Kiev denuncia al mondo: "Uccisi almeno 16 bimbi"

Hanno bombardato le case, le scuole, gli ospedali. Anche degli orfanotrofi. È stato colpito un asilo nella città di Okhtyrka e Alisa Hlans, una bimba che avrebbe compiuto otto anni tra pochi giorni è morta. La conferma è arrivata da Amnesty International: la mattina del 25 febbraio un razzo contenente bombe a grappolo ha colpito l'asilo nella città di Okhtyrka, nell'Ucraina nordorientale. Tre le vittime e tra loro la piccola Alisa. L'asilo veniva usato come rifugio per ospitare civili, colpirlo con un'arma proibita da una convenzione delle Nazioni Unite (alla quale ovviamente la Russia non ha mai aderito) è un crimine di guerra.

Mosca continua a negare ci siano vittime civili ma le immagini devastanti di bambini feriti, coperti di sangue in 48 ore hanno fatto il giro del mondo. Anche ieri mentre erano in corso le trattative in Bielorussia veniva colpita con bombe a grappolo Kharkiv, la cittadina più popolosa dopo Kiev. Il consigliere del ministero dell'Interno Anton Herashchenko ha denunciato l'uccisione di «decine di civili» e il ferimento di centinaia di persone. I dati sull'esatto numero di vittime civili sono contrastanti ma fosse anche morto un solo bambino a seguito dell'atto di aggressione russo si tratterebbe di una perdita comunque inaccettabile. Le autorità di Kiev parlano di centinaia di morti, oltre 350. Tra queste i bambini sarebbero almeno 16. L'Onu si era fermato a 150 civili morti tra i quali 7 bambini. Ma anche l'Unicef denuncia come la situazione peggiori di minuto in minuto.

L'aggressione russa espone al rischio di morte milioni di bambini, 7 e mezzo, compromettendo il futuro di quelli che sopravviveranno in un paese che viene devastato da attacchi folli e ingiustificati che stanno colpendo obiettivi civili. Save the Children ricorda che dal 2014, 750 scuole sono state distrutte, danneggiate o costrette a chiudere a causa del conflitto nell'Ucraina Orientale. E i bimbi sono vittime anche perché costretti a partecipare attivamente alla guerra. Da Dnipro giungono immagini di bambini che aiutano i genitori a fabbricare bottiglie molotov per la resistenza ucraina.

Da quando è partito l'attacco di Mosca le Nazioni Unite denunciano che almeno sei istituti scolastici sono stati bombardati. Un missile ha colpito una scuola Gorlovka, nell'Ucraina orientale e due professori sono morti. Dal 21 febbraio sono chiuse tutte le scuole e a oltre 350mila bambini viene negato il diritto all'educazione.

Ma sono arrivate immagini drammatiche anche da Mariupol, cittadina portuale che ha una posizione strategica, ed è accerchiata dalle forze russe. Foto sconvolgenti che mostrano una bimba con il pigiamino macchiato di sangue mentre viene caricata in ambulanza e i medici cercano di salvarla. Invano.

Vladimir Bondarenko, vice sindaco di Kiev, ha dato notizia di un'altra bimba uccisa. Polina, che frequentava l'ultimo anno di scuola elementare a Kiev, stava cercando di fuggire dalla città con la famiglia ma la sua auto è stata colpita. La piccola è morta, suo fratello e la sorella sono in terapia intensiva in ospedale. E ancora la piccola Sofia e il fratellino Ivan di poche settimane anche loro colpiti dalle bombe russe mentre cercavano di fuggire vicino a Nova Kakhovk.

«La maggior parte

di questi civili è stata uccisa da armi esplosive ad ampio raggio, tra cui il fuoco di artiglieria pesante, lanciarazzi e raid aerei», denuncia l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet.

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