L'Ungheria ha ufficialmente perso un miliardo di euro di fondi europei, congelati a causa delle violazioni dello Stato di diritto, secondo la Commissione europea. Bruxelles aveva attivato il meccanismo di condizionalità nei confronti del Paese dell'Europa centrale nella primavera del 2022, procedura che ha comportato la sospensione di alcuni pagamenti. La Commissione ha poi espresso «serie preoccupazioni» sull'utilizzo del bilancio europeo da parte dell'Ungheria, preoccupazioni legate alle condizioni di aggiudicazione degli appalti pubblici e alla mancanza di controllo e trasparenza. Da allora Budapest ha intrapreso riforme che hanno permesso di sbloccare una parte dei fondi, ma 19 miliardi restano congelati con varie procedure. «In base al regolamento sulla condizionalità, (...) la prima tranche» del denaro sospeso, pari a 1,04 miliardi di euro, è scaduta «alla fine del 2024», ha chiarito la Commissione all'agenzia Afp. Lo scorso luglio la Commissione europea aveva riscontrato - in un rapporto - che l'Ungheria non soddisfaceva gli standard democratici dell'Ue, in particolare in materia di corruzione, finanziamento politico, conflitti di interessi e indipendenza dei media. Viktor Orbán, primo ministro dell'Ungheria, ha promesso di «lottare» per proteggere il denaro «che è nostro».
«Cercano costantemente di prendere soldi dagli ungheresi con vari mezzi e per vari motivi», ha protestato lo scorso dicembre. La Lega di Matteo Salvini ha definito in una nota il taglio dei fondi europei all'Ungheria «un vergognoso attacco ai diritti, alla libertà, alla solidarietà e alla democrazia».
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