"A caccia già a 16 anni". Col permesso di papà

Chieste modifiche alla legge anche su specie e calendari. La polemica: "Con più armi in giro, più rischi sicurezza"

"A caccia già a 16 anni". Col permesso di papà
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Fucile in spalla già a 16 anni e un numero più ampio di specie a cui sparare. Vanno in questa direzione le modifiche alla legge sulla caccia proposte dal senatore di Fratelli d'Italia Bartolomeo Amidei. Fra i 17 articoli del testo, il quinto (e più discusso) consentirebbe «l'attività venatoria ai soggetti che abbiano compiuto il sedicesimo anno di età purché presentino, assieme alla richiesta di autorizzazione alla pratica dell'attività venatoria, anche il consenso scritto di coloro che esercitano sul minore la responsabilità genitoriale». L'articolo 1, inoltre, vorrebbe sancire «il diritto delle regioni di dotarsi degli Istituti regionali per la fauna selvatica, coordinati nella loro attività dall'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra)» e consentire «la possibilità di catturare e di detenere per l'utilizzo a fini di richiamo tutte le specie cacciabili e non solo le dieci (poi ridotte a sette) previste dalla legge».

La proposta per riorganizzare l'attività venatoria, punterebbe anche a riportare l'Ispra sotto la vigilanza della Presidenza del Consiglio dei ministri, mentre l'attuale normativa lo colloca sotto la vigilanza del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica. L'articolo 4, «nel ribadire che la percentuale di territorio agro-silvo-pastorale da precludere all'attività venatoria non deve superare il 30 per cento (20 per cento in zona Alpi)», obbligherebbe «lo Stato e le regioni, nell'ambito delle rispettive competenze, tramite intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, a riperimetrare le aree protette e riportarle alla percentuale prevista dalla legge, inserendo le aree demaniali nella programmazione faunistico venatoria». E non solo. L'articolo 10 inserirebbe «il concetto di caccia per periodi e per specie, come avviene in tutta Europa, prevedendo un arco temporale massimo che va dalla prima decade di settembre alla terza decade di febbraio. L'apertura per alcune specie può essere anticipata dalle regioni alla terza decade di agosto». Verrebbero inserite poi «alcune specie (come le oche ed il piccione selvatico) nell'elenco delle specie cacciabili dal momento che la loro cacciabilità nel nostro Paese è esplicitamente consentita dall'Unione europea».

La proposta suscita fin d'ora polemiche da parte dell'opposizione: «Prima Salvini che propone di cambiare la legge sulla legittima difesa, consentendo di sparare anche fuori dell'abitazione - commenta Walter Verini, segretario Pd in commissione Giustizia al Senato - Poi un senatore FdI che propone di dare il fucile ai sedicenni per sparare a caccia. Più armi in giro vuol dire più rischi per la sicurezza dei cittadini».

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