
Ha continuato a lavorare fino alla fine, nonostante la malattia, salvando la vita delle sue pazienti. Giovanni Scambia, luminare nel campo della ginecologia oncologica, direttore scientifico della Fondazione Policlinico Agostino Gemelli Irccs, è morto a 65 anni a Roma, lasciando la moglie Emma e la figlia Luisa, oltre a un grandissimo vuoto nella comunità accademica e scientifica dove era considerato un'eccellenza. Da poco aveva scoperto di avere un tumore al pancreas in stadio avanzato, ma finché ce l'ha fatta è andato in reparto.
Nato a Catanzaro il 25 dicembre 1959, figlio di uno stimato radiologo, Scambia si era laureato nel 1983 con il massimo dei voti all'Università Cattolica del Sacro Cuore con specializzazione in Ginecologia e ostetricia. E da allora il suo nome è stato strettamente legato al Policlinico universitario Agostino Gemelli, dove è stato direttore dell'Uoc di Ginecologia oncologica e professore ordinario Università Cattolica, dove era professore ordinario di Clinica ostetrica e ginecologica. Dal 2000 aveva messo tutto il suo sapere e la sua esperienza al servizio delle donne malate di tumore, impegnandosi nella sensibilizzazione e prevenzione e continuando a ricoprire incarichi prestigiosi anche a livello internazionale. Per la Federazione italiana degli Ordini dei medici, chirurghi e odontoiatri la medicina italiana perde «uno dei suoi uomini migliori». «Scompare un uomo straordinario, medico esemplare, un grande ricercatore, un docente illuminato», dice Filippo Anelli, presidente della Fnomceo. Il presidente dell'Iss, Rocco Bellantone lo ricorda così: «Degli anni insieme a lui resta la sua scienza, le tante vite salvate con la passione di chi della medicina fa molto di più che un mestiere, senza scindere mai sapienza e umanità».
«Con Giovanni Scambia la sanità italiana perde un luminare dell'oncologia ginecologica», le parole del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. Per Francesco Perrone, presidente dell'Associazione italiana di oncologia medica, Scambia era «un punto di riferimento per la ginecologia oncologica in Italia e non solo».
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