Candidati assolti, risarciti ma "impresentabili". Ora il centrodestra vuole riformare l'Antimafia

Fdi e Fi puntano a modificare il "codice morale" istituito dalla commissione parlamentare sulla spinta giustizialista del M5s

Candidati assolti, risarciti ma "impresentabili". Ora il centrodestra vuole riformare l'Antimafia
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Per legge italiana sono candidabili ed eleggibili. Per la commissione Antimafia, trasformata in «Autorità morale», sono candidati «impresentabili». In base a quale norma? La lista di «proscrizione», che in ogni elezione la bicamerale dà in pasto alla stampa, si aggancia a un codice di autoregolamentazione voluto nel 2014 dall'allora presidente Rosy Bindi sulla spinta sulla gogna giustizialista del M5s. Ora il centrodestra, ritornato al guida dell'Italia nel 2022, vuole mettere mano al codice di «pulizia morale». Nell'ultima seduta dell'antimafia, il senatore di Fratelli d'Italia (collega di partito del presidente Chiara Colosimo) Antonio Iannone ha fatto verbalizzare: «Dovremmo svolgere una riflessione sul nostro codice di autoregolamentazione per quanto riguarda questi casi che si determinano, altrimenti si rischia di aggiungere ingiustizia all'«ingiustizia patita». Il riferimento è all'impresentabile Alberico Gambino, candidato di Fdi alle Europee nel Sud assolto nel processo e risarcito. Eppure, si porta dietro il fardello dell'impresentabilità, mentre invece non compare nella lista l'ex sindaco di Riace Mimmo Lucano (condannato). Al Giornale il capogruppo dei senatori azzurri Maurizio Gasparri conferma la riflessione in corso nella maggioranza: «Stiamo studiando una modifica. Confermo che è nostra intenzione apportare cambiamenti». Un altro caso clamoroso riguarda il Pd: Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale della Toscana, si è meritato l'etichetta (e l'apertura del Fatto quotidiano) di impresentabile per un vecchio processo per frode fiscale ai tempi in cui era componente del Cda dell'Unità. Nell'elenco dei 7 impresentabili per le Europee, solo Luigi Grillo è stato condannato a 2 anni di reclusione. Tra l'altro è riabilitato e gode di tutti i diritti politici. Ed infatti l'ex senatore Fi minaccia: «Querelo». C'è poi la storia di Filomena Greco, ex sindaco di Cariati, in corsa con Stati Uniti d'Europa, finita nel tritacarne per un reato (turbata libertà di scelta del contraente) rispetto al quale ha rinunciato alla prescrizione nel processo. Tutti gli altri non hanno ricevuto alcuna condanna. Il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli definisce la lista «una violazione della Costituzione». Insomma, il centrodestra si prepara a liquidare questo codice che si porta dietro l'ubriacatura giustizialista grillina. Nemmeno il tempo di smaltire i titoloni per la prima infornata di impresentabili sulle Europee, che ieri il presidente Colosimo ha fatto sapere che è già pronto il nuovo elenco. L'annuncio arriva nel primo pomeriggio: «Sono 32 i candidati alle prossime elezioni amministrative che risultano come impresentabili secondo il codice antimafia di autoregolamentazione delle candidature. In tutto sono 71 i candidati segnalati dalla Direzione nazionale antimafia, ma la Commissione ha valutato che solo 32 di loro si trovano in situazione di 'conflitto' con il codice».

Il Giornale ha visionato i nomi: 3 sono di Fratelli d'Italia, uno di Forza Italia, tutti gli altri sono collegati a liste civiche. Il tema dà un assist al M5s che subito fa sapere: «Non abbiamo candidati impresentabili», gode Giuseppe Conte.

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