Ora Mattia Santori finisce nel mirino di Fratelli d'Italia. I deputati Galeazzo Bignami e Gianluca Vinci hanno presentato due distinti esposti alla prefettura di Bologna, dopo che il fondatore delle Sardine si è autodenunciato in quanto coltivatore di cannabis.
Santori, consigliere comunale a Bologna con delega al turismo e alle politiche giovanili, in occasione degli “Stati generali sulla cannabis” di Milano, ha rivelato: “Mi faccio le canne da quando ho 18 anni, poi un giorno mia sorella rientrata da Amsterdam mi ha portato dei semi, un regalo goliardico, li ho piantati ed è andata male. Ho comprato l'occorrente e solo al terzo tentativo sono cresciuti. Insomma non solo la consumo, ma la autoproduco per uso personale". Per giustificare la propria condotta, Santori si è fatto forte delle sentenze della Cassazione che“hanno già indicato ai tribunali di considerare poche piantine come uso personale”.
Una motivazione che, secondo il deputato Vinci, non reggerebbe perché “anche se vi è qualche sentenza che ritiene non perseguibile penalmente chi coltiva fino a tre piantine per uso personale ma rimangono comunque un illecito amministrativo”, così come stabilisce l’articolo 75 DPR 309/90 del Testo Unico sugli Stupefacenti. Tale articolo prevede che chi fa uso personale di cannabis sia convocato dal Prefetto e sia sentito da uno psicologo e, a seguito dell’incontro, può essere sospesa la patente o limitata la carta d’identità ai fini dell’espatrio. Nei casi in cui la persona in questione continui a fare uso di cannabis può essere costretto a seguire un percorso terapeutico di disintossicazione. Ma non solo. “La Legge di riforma sugli stupefacenti che è in discussione alla Camera in questi giorni, prevede la depenalizzazione nel caso di coltivazione fino a tre piantine, ma le modifiche non prevedono l’abolizione delle Sanzioni Amministrative”, spiega il deputato Gianluca Vinci a ilGiornale.it.
Anche il collega Bignami, su Facebook, motivando la sua decisione di presentare un esposto in Procura, ha citato l'articolo 75 del Dpr 309/90 e ha chiesto di valutare "ogni altro aspetto ritenuto giuridicamente rilevante in relazione a quanto esposto" . In una nota diffusa ieri, Bignami, a nome di Fratelli d'Italia, ha espresso lo sconcerto per la “ sfacciataggine” con cui Santori ha ammesso di coltivare marijuana in casa sua. Secondo il deputato meloniano le parole del fondatore delle Sardine “contengono un messaggio devastante di normalizzazione dell'uso di droga”. “ Io non salirei su un aereo guidato da chi assume droghe e non investirei denaro in una società amministrata da drogati”, gli fa eco Vinci che, proprio come Bignami, invoca l'intervento di Enrico Letta per censurare Santori. Una censura che difficilmente arriverà perché “da sempre la sinistra – sostiene Vince - ha due pesi e due misure” dal momento che “quando un’atto viene compiuto da un proprio simpatizzante tende a giustificarlo mentre se viene commesso da altri si tratta di fatti intollerabili”.
Mattia Santori, attraverso l'Ansa, replica:"Denunciando me si denuncia uno Stato che obbliga 6 milioni di consumatori a rivolgersi al mercato nero. Denunciando me si criminalizzano 500mila autocoltivatori che da anni aspettano di essere rappresentati politicamente".
E ancora: "Se sarò denunciato mi assumerò le mie responsabilità ma sono ben contento se il mio gesto servirà a smascherare l'ipocrisia latente al dibattito sulla cannabis e ad accendere i fari su un disegno di legge che in molti a destra non vorrebbero neanche votare".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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