Un infarto nella serata di sabato e l'immediato trasferimento al Policlinico Gemelli di Roma. Il cardinale Camillo Ruini, 93 anni compiuti lo scorso febbraio e considerato tra le figure più importanti della chiesa italiana della fine del ventesimo secolo, è ricoverato in terapia intensiva al nosocomio romano.
Il porporato è vigile e già oggi potrebbe essere trasferito in reparto.
Ruini ha accusato dolori al petto mentre si trovava nella sua abitazione sull'Aurelia, vicino alle Mura Vaticane. «È stato ricoverato d'urgenza per un dolore toracico - si legge in una nota del Gemelli -. In considerazione dell'età avanzata e della storia clinica del cardinale, si è reso necessario il ricovero in terapia intensiva cardiologica. Il paziente è vigile e collaborante e le sue condizioni cliniche sono al momento stabili. Prosegue il monitoraggio e le terapie».
Presidente dei vescovi italiani dal 1991 al 2007, durante i pontificati di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI (nonché vicario del Papa per la diocesi di Roma nello stesso periodo) Ruini ha rappresentato un punto di riferimento per i cattolici impegnati in politica nel periodo che ha visto la fine della Democrazia Cristiana.
Nei giorni scorsi, l'ex numero uno della conferenza episcopale italiana aveva rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera rivelando dei retroscena nei rapporti tra la Chiesa italiana e la politica.
A proposito di Berlusconi aveva detto: «Penso che abbia mostrato i suoi pregi e i suoi limiti, come tutti gli altri politici, ma che non abbia avuto in alcun modo fini eversivi. I pericoli per la Repubblica semmai erano altri».
Fine teologo, definito dal prestigioso quotidiano Le Monde nel 2015 «eminenza grigia d'Italia» per i suoi interventi sui temi etici, il porporato nato a Sassuolo vive da tempo su una sedia a rotelle ma è sempre stato lucidissimo. In un'altra recente intervista al Corriere della Sera, aveva riflettuto sul concetto di Aldilà. «Un po' di paura della morte ce l'ho. Chiunque ce l'ha. Ma in me prevale un sentimento di fiducia nella misericordia di Dio. Più che paura - aveva confessato - provo pentimento. Non solo per i peccati commessi, ma perché so di non avere completamente donato me stesso e la mia vita agli altri.
Ho condiviso un difetto tipico degli intellettuali, quello di volermi tenere un po' di spazio per me, per le idee, per i libri».L'ultima volta che Ruini ha avuto seri problemi di salute, almeno secondo le notizie ufficiali, fu nel 2015 quando fu ricoverato all'istituto di ricerca Neuromed di Pozzilli (Isernia) per accertamenti.
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