Abano Terme (Pd) - Sì certo, tutti bravi ad avere un cavallo di battaglia, a promettere specchi e poi vendere vetri rotti, ma c'è bisogno di qualcuno che dica come stanno le cose perché altrimenti si va a sbattere. Qualcuno che dica che il reddito di cittadinanza non verrà mai dato e che non possiamo combattere l'immigrazione alzando le tasse agli italiani. Perché in Italia, oltre agli immigrati e alla gente che aspetta il reddito dallo Stato, c'è anche una burocrazia folle, quella che ti riempie di scartoffie; l'Italia è il Paese con una tassazione che sfiora il 70% dove gli imprenditori e i commercianti anziché aprire un'attività finiscono per chiuderla.
Si è difesa bene, sabato sera Mara Carfagna, vicepresidente della Camera, deputata Fi, ospite all'hotel Mioni Pezzato di Abano Terme per la chiusura della IX edizione della settimana dei Lettori del Giornale. La Carfagna, 43 anni, innamorata della politica e piena di sogni, ha risposto a chi avrebbe voluto forti slogan e facili promesse. Un centrodestra unito, ma Fi è un'altra cosa. «Io sono consapevole ha detto la Carfagna che la nostra visione liberale non è così seducente come il reddito di cittadinanza, ma non possiamo prendere in giro gli elettori. Noi siamo il partito delle libertà, il partito che le libertà le difende tutte, siamo il partito che difende operai, artigiani, agricoltori, imprenditori e gli studenti che fanno fatica a immaginare il loro futuro. Le battaglie che noi portiamo avanti in Parlamento, con passione, forza, assiduità, sono tante. Abbiamo governato tre anni con la grande crisi e abbiamo lasciato il Paese con meno disoccupazione rispetto alla media europea. Berlusconi non ha mai messo le mani nelle tasche degli italiani».
«La Lega è un nostro alleato ha detto a chi chiedeva quali fossero i rapporti con il Carroccio con la Lega governiamo regioni dove difendiamo il benessere dei cittadini. È vero che abbiamo consentito a Salvini di dare vita a un governo con i Cinque Stelle però non avremmo mai bloccato le grandi opere, mai approvato il decreto dignità, mai dato il reddito di cittadinanza. Questo non significa criticare Salvini, ma significa dire che sta consentendo cose che sono dannose per il Paese». E poi l'emergenza immigrati: «Gli scafisti ha sottolineato Carfagna- vanno stroncati, ma se per fare questo devo tagliare fondi all'università, abbiamo il dovere di difendere la nostra gente. Se uno fa un contratto di Governo per sfasciare l'Italia non posso dire che sono contenta». E lei, che la legge sullo stalking porta il suo nome e che da sempre si batte perché le donne superino il divario che le separa dagli uomini, sabato sera ha delineato la situazione. «Quanto dobbiamo pagare il contrasto all'immigrazione clandestina in termini di più tasse? Nel nostro programma c'erano tre punti: meno tasse, meno burocrazia e più sicurezza. Ma vedo chi ha un negozio: per non chiudere devono combattere contro una burocrazia spesso folle e una tassazione che sfiora il 70%. Il governo sta andando in un'altra direzione: da gennaio pagheremo più tasse. La povertà è aumentata, è vero che va ripensato lo stato sociale, ma per anni sono stati tartassati quelli che producevano ricchezza e creavano lavoro. Oggi diamo il reddito di cittadinanza, ma le politiche assistenzialiste rendono schiave le persone.
L'unica cosa che rende libero l'individuo è il lavoro». E ieri per la Giornata della Memoria, la Carfagna ha pubblicato nei suoi profili social 8 storie di antisemitismo contemporaneo: «Per non dimenticare il passato, tenendo bene a mente il presente».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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