Si accorcia la lista di nomi per la corsa alla presidenza del Consiglio. Marta Cartabia, personalità da molti indicata come estremamente gradita al Quirinale, ha dichiarato, in una nota sintetica, la propria indisponibilità ad una eventuale nomina a Palazzo Chigi. "L’incarico alla Corte costituzionale, che mi è stato affidato otto anni fa e che si concluderà nel settembre 2020, richiede grande impegno e responsabilità e intendo portarlo a compimento per il valore che la Costituzione gli attribuisce per la vita del Paese e soprattutto per quella di ogni singola persona", così ha dichiarato il vicepresidente della Consulta.
La lista dei nomi "terzi" per compattare Partito Democratico e Movimento 5 Stelle si fa sempre più corta, considerando che l'ex presidente Anac, Raffaele Cantone, è giudicato dai pentastellati "renziano" (avendo, dunque, una sorta di veto indiretto sul suo nome) mentre resta il nome di Enrico Giovannini, che negli ultimi tempi è sembrato molto vicino ai temi del sociale affrontati dal M5S e che ha già ricoperto la carica di presidente dell'Istat ma anche di ministro del Lavoro durante un governo, quello di Enrico Letta, nato a seguito del primo grande rifiuto di collaborazione da parte dei 5Stelle con il Pd (all'epoca guidato da Bersani).
Di certo il nome della Cartabia (docente, costituzionalista, vicepresidente della Corte dal 2014 e
giudice costituzionale dal 2011) restava quello con la caratteristica di essere super partes e, soprattutto, di essere nome gradito al Presidente Mattarella che già la conosce dai tempi della Consulta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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