È a Otto e mezzo, su La7, che Davide Casaleggio fa il suo debutto televisivo, in un'intervista in cui non concede grandi novità, ribadendo una serie di punti saldi della linea a 5 stelle a partire dal fatto che "oggi è l'associazione Rousseau che si occupa del M5S e non più la Casaleggio Associati" e che all'associazione compete tutta la comunicazione.
Un'intervista che segnala, o meglio ribadisce, come il ruolo del figlio di Gianroberto non sarà in prima linea. "Mio padre era un sognatore. Se resterò schivo come lui? E' una caratteristica di famiglia", dice Casaleggio, lasciando intendere che se anche detterà la linea lo farà dalle retrovie.
"Il capo politico del M5S è Grillo - aggiunge -. Io ho supportato l'attività del Movimento, dai meetup fino a Rousseau. E continuo a farlo, gratuitamente". E si autodefinisce "un disciplinato amante del rischio".
Tuttavia sul Pd ha le idee chiare. "L'ultima cosa che ricordo di Renzi è che ha perso un referendum e ha detto che si sarebbe ritirato dalla vita politica. Lo vedo ancora qua, mi sembra poco credibile. A me piacerebbe parlare con persone credibili".
"Il M5S sta lavorando sulla classe dirigente, ha già ottenuto ottimi risultati", dice poi, parlando della piattaforma Rousseau come di un sistema attraverso il quale "le persone sono direttamente coinvolte" e derubricando lo scontro su Genova a una circostanza secondaria, "l'1% dei casi".
E sul nuovo soggetto della galassia grillina, l'Associazione Gianroberto Casaleggio, e sull'incontro dell'8 aprile
a Ivrea. "Credo si stia costruendo un castello sopra una giornata in cui si cercherà di parlare di futuro. Chi non ha le idee è destinato ad avere un salario cinese. Dobbiamo capirlo sia in Italia sia in Europa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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