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Casalino adesso si scusa per le parole sui down: "Erano una simulazione"

Il portavoce del premier ospite (telefonico) da Fabio Fazio a Che tempo che fa: "Faccio fatica a rivedermi a distanza di 15 anni, mi urta risentirmi"

Casalino adesso si scusa per le parole sui down: "Erano una simulazione"

Dopo il video e le smentite, ora Rocco Casalino chiede scusa per quelle frasi sui down che "mi fanno schifo". E lo fa ospite di Fabio Fazio su Rai1 a Che Tempo che fa.

"Faccio fatica a rivedermi a distanza di 15 anni, mi urta risentirmi. Non mi ritrovo assolutamente in quelle parole, chiedo scusa. Io sono omossessuale e ho vissuto sulla mia pelle la discriminazione", dice il portavoce del premier di cui molti in questi giorni chiedono le dimissioni. "La mia storia non può accettare quelle parole - aggiunge - È un pugno nello stomaco. Anche se una simulazione, è altrettanto brutto rivedermi". E ancora: "Condivido che sono considerazioni impensabili. Era una simulazione di intervista e mi è stato chiesto di interpretare un personaggio. A fini didattici ho impersonato questo personaggio. Faccio fatica a vedere il video perchè a distanza di tanti anni mi infastidisce vedermi e sentirmi dire quelle cose. Se qualcuno si è sentito offeso chiedo scusa, ma non penso quello cose. Sono stato in Germania dove ci chiamavano Mangiaspaghetti, sono omosessuale e ho subito discriminazioni. Che si possa fare male a persone per la propria diversità non fa parte della mia natura. Ripeto, si è trattato di una simulazione, ma è altrettanto brutto rivedermi. Ho chiamato il presidente dell'associazione nazionale persone Down e ho spiegato che si trattava di un fraintendimento".

Alcuni chiedevano al premier di cacciarlo, ma così non è stato. "Mi conoscono personalmente, il presidente del consiglio e molti ministri - si difende Casalino - e sanno che quelle parole sono lontanissime da quello che sono io. Non ho dovuto spiegare molto".

A Fazio che gli chiede di

commentare gli insulti di Di Maio e Di Battista contro i giornalisti, il portavoce del premier spiega che "i toni eccessivi a volte servono, la libertà di stampa è giusta, ma c'è un accanimento con il movimento 5stelle. Il cane da guardia fa questo".

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