Catasto, Draghi tira dritto: "Nessuna tassa, è trasparenza fiscale"

A margine del vertice Ue-Balcani in Slovenia, il premier si è soffermato sulla riforma del catasto replicando agli attacchi mossi nelle ultime ore da Salvini

Catasto, Draghi tira dritto: "Nessuna tassa, è trasparenza fiscale"

Nel corso della conferenza stampa al termine del vertice Ue-Balcani in Slovenia, Mario Draghi ha affrontato diversi argomenti con i giornalisti presenti, tra i quali quello della riforma del catasto. Il premier italiano è apparso particolarmente sicuro dell'operato del governo. "Non c'è una patrimoniale. Ma non è meglio fare luce ed essere trasparenti? Intanto facciamo chiarezza, abbiamo deciso che non si tocca nulla e tutti continueranno a pagare come oggi. Questa revisione prende 5 anni", ha detto Mario Draghi, ribadendo che "non aumenterà le tasse né toccherà le case degli italiani".

Le parole di Matteo Salvini

Le parole di Mario Draghi sono una risposta a quanto detto questa mattina da Matteo Salvini, che definisce la manovra "sostanzialmente una patrimoniale su un bene già tassato e iper tassato, ovvero la casa italiana". Il leader del Carroccio ha poi aggiunto: "Contiamo che il Parlamento modifichi questi passaggi, tolga qualsiasi ipotesi di riforma del catasto e di patrimoniale sulla casa dalla delega fiscale. Ci va bene il passaggio che porta all'emersione degli immobili abusivi, questo sì. Ogni possibilità attuale o futura di un aumento della tassa sulla casa non potrà avere il sostegno della Lega".

Ieri, la Lega, che da sempre è contraria all'introduzione di nuove tasse ai cittadini, ha prima abbandonato la cabina di regia durante la discussione del testo della delega fiscale, sottolineando che non sia possibile analizzare un testo così importante in appena mezz'ora e che i patti stretti tra i partiti di maggioranza devono essere rispettati. Davanti alla richiesta di avere più tempo a disposizione, Mario Draghi è apparso irremovibile e così i ministri della Lega non hanno partecipato al Cdm.

"L'hanno chiesto ma non abbiamo aumentato le tasse"

Le rimostranze della Lega contro il testo della delega fiscale, però, non hanno rallentato i lavori. Mario Draghi va avanti e a margine del vertice ci ha tenuto a sottolineare che non c'è molto tempo per le discussioni: "Il governo va avanti, l'azione del governo non può seguire il calendario elettorale. Dobbiamo seguire il calendario negoziato con la Commissione Ue per il Pnrr e questo è il calendario di riforme da seguire". Quindi, ha rassicurato: "Ho detto sin dall'inizio, dal primo discorso di insediamento, che non avrei aumentato le tasse. Sono passati 7 mesi non abbiamo aumentato le tasse, ci sono state molte richieste di farlo, abbiamo detto a tutti di no. Un po' di credibilità l'abbiamo acquisita. Questo governo non aumenta le tasse".

Ha spiegato che si tratta di una manovra "per riequilibrare il carico fiscale, perché è evidente come ci siano tante persone che pagano troppo e tante che pagano meno di quanto dovuto. È un'operazione di trasparenza fiscale e alcuni esperti dicono che la maggioranza dei contribuenti finirà per pagare meno". Dopo le parole di Draghi pronunciate a margine dell'incontro Ue-Slovenia, la Lega ha diramato una nota: "Bene Draghi contro patrimoniale e nuove tasse sulla casa, adesso il Parlamento in Aula tolga ogni accenno a riforma del Catasto che preluda a nuove tasse sulla casa". Il premier e il leader della Lega si incontreranno nei prossimi giorni, come dichiarato in Slovenia dal presidente del Consiglio.

"Forza Italia non avrebbe mai approvato"

A rassicurare ulteriormente sui prossimi passi del governo sono arrivate anche le parole di Mariastella Gemini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie: "Nella delega fiscale approvata ieri in Consiglio dei ministri non ci sono aumenti di tasse, né sui redditi, né sui patrimoni. E ovviamente neanche sulla casa. Le parole di Draghi lo confermano oltre ogni ragionevole dubbio. Forza Italia non avrebbe mai approvato, e non lo farà neppure in futuro, un inasprimento della pressione fiscale sulle case degli italiani, già peraltro ingiustificatamente esosa". Il ministro Azzurro ci ha tenuto a precisare che "a noi sta a cuore una rapida ed efficace attuazione della legge delega, nel senso indicato a larghissima maggioranza dalle Commissioni parlamentari: meno tasse sul ceto medio e riduzione del cuneo fiscale e contributivo, nessuna patrimoniale, graduale abolizione dell’Irap, certezza delle norme e tutela del contribuente".

L'appello dei governatori

"Sulla delega fiscale è necessario un approfondimento. Servono in primo luogo garanzie che né questo né i prossimi governi utilizzino la riforma del catasto per innalzare surrettiziamente le tassazioni sulla casa. In assenza di tali certezze, si rischierebbe di andare a colpire, duramente e ingiustamente, due pilastri del Paese quali il settore edilizio e le famiglie", così i governatori della Lega Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia), Attilio Fontana (Lombardia), Maurizio Fugatti (Provincia Autonoma di Trento), Christian Solinas (Sardegna), Donatella Tesei (Umbria) e Luca Zaia (Veneto).

I governatori concludono: "Quando il governo si è fatto promotore di azioni orientate allo sviluppo e alla crescita del tessuto economico e sociale, non abbiamo mai fatto mancare il nostro appoggio. L'appello che rivolgiamo oggi all'esecutivo nazionale è invece di abbandonare iniziative che, anche solo in prospettiva, possano portare a un vertiginoso aumento della tassazione sugli immobili".

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