"Censura sui referendum". La denuncia dei promotori

Calderoli continua il digiuno: "C'è ancora un muro". Sisto (Fi): "Invitare all'astensione vìola la Costituzione"

"Censura sui referendum". La denuncia dei promotori

«Sono al quinto giorno di sciopero, per fortuna sto bene e non ho fame. Sarà l'influenza di Marco Pannella che mi guida dall'alto ma la cappa di silenzio che è scesa rimane davvero incredibile». Il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli continua a digiunare - così come ha raccontato al Giornale -, ma le iniziative dei promotori del referendum sulla Giustizia si sono scontrate, almeno sino a questo momento, con un «muro» che lo stesso Calderoli ha evidenziato per l'ennesima volta. Alla lettera inviata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed ai presidenti di Camera e Senato, del resto, ha risposto soltanto Maria Elisabetta Alberti Casellati, mentre il digiuno ad oltranza, sempre secondo la visione dei promotori, non ha smosso le coscienze di chi avrebbe il potere di modificare l'andazzo della copertura mediatica, e quindi informativa, da parte della Rai: «L'Agcom stessa ha certificato la situazione: parliamo dello 0.3% dell'informazione», ha aggiunto il politico del Carroccio. Il tempo intanto trascorre veloce ed all'appuntamento elettorale manca ormai soltanto una settimana. Tuttavia l'ex ministro per le Riforme non ha alcuna intenzione di mollare la presa: «L'ho sempre detto: se siamo al 30% ed ognuno convince una o più persone ad andare a votare, che è un diritto-dovere, arriviamo al 60%. Poi, se le cose non cambiano, non ci si può più lamentare».

Il leader della Lega Matteo Salvini è tornato sull'argomento ieri, durante un comizio a Buccinasco, in provincia di Milano, dove i cittadini si recheranno alle urne pure per le amministrative: «Il 12 giugno - ha tuonato l'ex ministro dell'Interno - si vota anche per i referendum sulla giustizia, ma c'è una censura imbarazzante e vergognosa: i media non ne parlano e la sinistra li nasconde perché a qualcuno fa ancora comodo avere dei magistrati politicizzati che in tribunale fanno quello che vogliono e se perdono le elezioni poi provano a vincerle con le sentenze dei magistrati». Poi Salvini ha rivolto un ulteriore appello alle istituzioni del Belpaese: «Continuo a sperare in un intervento del presidente Draghi e del presidente Mattarella». E ancora: «...dicano qualcosa perché rubare democrazia, referendum e possibilità di cambiamento non è degno di un Paese come l'Italia», ha chiosato il vertice della Lega.

Francesco Paolo Sisto, sottosegretario del ministero della Giustizia ed esponente di Forza Italia, ha detto la sua in merito a Omnibus: «Intorno al referendum sulla giustizia c'è un silenzio per certi versi comprensibile, visti i grandi e gravi temi oggi all'ordine del giorno, ma non per questo il silenziatore è meno preoccupante: i quesiti sono stati ritenuti ammissibili - ha aggiunto il membro del partito guidato da Silvio Berlusconi - ed è doveroso parlarne. Incitare all'astensionismo, più o meno esplicitamente, è una sorta d'illecito costituzionale, tenuto conto dell'esercizio di democrazia diretta e popolare che sostiene la scelta referendaria», ha osservato il sottosegretario. Anche la Costituzione è stata dunque tirata in ballo da Sisto. La «pasionaria» del Partito Radicale Irene Testa, che digiuna a sua volta, ha alzato i toni: «Sto bene - ha raccontato al Giornale -, ed inizia a stemperarsi l'urgenza di cibo ma dai palazzi e dall'informazione di Stato silenzio assoluto».

Poi la specificazione: «Il numero delle persone che ci accompagnano nello sciopero è in aumento. Non abbiamo ancora avuto dal presidente una risposta su qualcosa che riguarda lo stato della democrazia nel Paese e la giustizia. Le forze sono poche ma l'urgenza dell'ultima settimana è tanta».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica