Il centrodestra cerca l'intesa Sul tavolo anche il Mattarellum

Primo vertice tra Forza Italia, Lega e Fdi sulla legge elettorale. I toni duri in Aula contro il governo

Il centrodestra cerca l'intesa Sul tavolo anche il Mattarellum

Il centrodestra boccia il Renziloni e cerca la quadra sulla legge elettorale. Forza Italia non ha dubbi: pollice verso a questo governo perché nasce in continuità con Renzi. Lo denuncia in Aula il capogruppo Renato Brunetta: «Il nostro No è un No al renzismo. Avete diabolicamente diviso il Paese. Non ve lo perdoniamo e non ve lo perdoneranno gli italiani». Ancora, rivolto al presidente del Consiglio: «A lei avevamo chiesto discontinuità in politica estera e in politica economica. Ma Renzi è ancora padrone di un Pd che ricatta il Parlamento. Minaccia pure di staccare la spina al suo governo per sete di potere personale. Non c'è stata alcuna discontinuità». Ergo, pollice verso. Niente di personale contro Gentiloni, anzi. Brunetta lo omaggia all'esordio del suo intervento: «La ringrazio per il tono. Non eravamo più abituati. Rispetto merita rispetto. Però sento grande malessere in quest'Aula e nel Paese per lo stato della nostra democrazia».

Molto più rude la Lega che graffia con il suo capogruppo Massimiliano Fedriga: «Gentiloni è il ventriloquo di Renzi, e guida un governo che ripresenta gli stessi ministri che avevano giurato di ritirarsi alla politica se il fronte del No avesse il referendum. La Boschi aveva detto che sarebbe andata a casa se avesse perso il referendum. Forse considera Palazzo Chigi casa sua...». Il Carroccio ringhia: srotola striscioni in Aula («La sovranità appartiene al popolo»), manifesta davanti a Montecitorio, annuncia il richiamo alla piazza. «Sabato e domenica raccoglieremo le firme per portare le istanze della gente libera che vuole poter scegliere da chi essere governata», dice Fedriga.

Anche Fratelli d'Italia è radicale: «Gli italiani bocciano in massa le politiche del governo Renzi e per tutta risposta Renzi mette a Palazzo Chigi il suo prestanome. Noi non ci stiamo, faremo opposizione nel Palazzo per ricordare a questi signori che gli italiani non vogliono le loro politiche. Chiederemo agli italiani di scendere in piazza con noi e terremo una grande manifestazione il 22 gennaio per dire che vogliamo votare ora». Ma la legge elettorale non c'è.

Ecco perché, in serata, il centrodestra cerca di trovare una sintesi su una proposta di legge elettorale. Il tavolo è bello largo perché oltre a Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia ci sono anche i Popolari per l'Italia di Mario Mauro, quelli di Idea di Quagliariello, Rivoluzione cristiana di Rotondi e i fittiani.

Un'agenzia di stampa manda in rete un dispaccio che ventila un accordo all'orizzonte sul Mattarellum rivisitato ma i presenti al summit smentiscono. «Abbiamo soltanto aperto un tavolo di discussione - racconta Ignazio La Russa - Ci siamo detti che non ha senso che ognuno avanzi la propria proposta e la imponga agli altri. Si tratterà di trovare un minimo comune denominatore e di arrivare a una sintesi ma non siamo scesi nel dettaglio dei vari sistemi possibili».

C'è la volontà di trovare la quadra ma l'accordo ancora non c'è anche perché i desiderata dei vari partiti, per ora, non coincidono.

Forza Italia preferirebbe un proporzionale corretto mentre la Lega fa il tifo per il Mattarellum (sistema prevalentemente maggioritario) e a Fratelli d'Italia potrebbe andar bene una modifica ragionata dell'Italicum. Insomma, un guazzabuglio. Di positivo, però, c'è che tutta l'opposizione di centrodestra cerca di fare fronte comune. Come ha sempre auspicato Berlusconi.

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