Chat di partito rubate, Fdi adesso querela Meloni: "La stima per Salvini è nei fatti"

Il ricorso del partito al Garante per la privacy. La premier chiude il caso. La propaganda filo-Md di Formigli su La7

Chat di partito rubate, Fdi adesso querela Meloni: "La stima per Salvini è nei fatti"
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La casa editrice del Fatto Quotidiano dà alle stampe un libro sulle chat (vecchie) scambiate tra parlamentari di Fdi e la presidente del Consiglio nella passata legislatura. L'obiettivo è seminare zizzanie tra i partiti di maggioranza. Missione fallita a giudicare dalla reazione di Matteo Salvini, tirato in ballo (ai tempi del governo gialloverde) dai dirigenti di Fdi nelle chat. Intanto, Fdi avrebbe pronta un'azione legale. Gli avvocati di via della Scrofa sarebbero già al lavoro e avrebbero ricevuto mandato dai vertici di Fdi di studiare possibili ricorsi in sede penale e civile, con tanto di richiesta danni. Non si esclude nemmeno un reclamo davanti al Garante della privacy. Ieri sera intanto è intervenuta anche la premier via social, pubblicando una foto con il leader della Lega: «Abbiamo affrontato tante battaglie insieme e continueremo a lavorare fianco a fianco, con lealtà e determinazione» si legge. «La stima nei suoi confronti è nei fatti: oltre a essere ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, è anche vicepremier del nostro governo».

Fdi denuncia un presunto taroccamento del contenuto delle chat. Salvini in un'intervista al Tempo ha gettato acqua sul fuoco: «Non sono permaloso, se c'è qualcosa che risale al passato è di pessimo gusto ma non è un problema politico, perché eravamo su fronti diversi. Altro paio di maniche sarebbe se considerazioni di un certo tipo fossero fatte da alleati adesso che governiamo insieme». La vera sorpresa è un'altra: le toghe rosse si fanno una tv (Tele Magistratura democratica) per entrare nel dibattito e bombardare l'esecutivo. Il salotto televisivo (Piazza Pulita) di Corrado Formigli si trasforma nella trincea televisiva di Magistratura Democratica. Giovedì il palcoscenico è stato tutto per Marco Patarnello, esponente di punta di Magistratura democratica, la corrente di sinistra delle toghe, appena eletto all'Anm. Ma soprattutto, Patarnello, magistrato della Corte di Cassazione, è diventato noto per una sua mail contro Meloni. Giovedì sera la toga rossa si è preso la scena per 16 minuti, senza contraddittorio, per contestare il governo su vari fronti: caso Almasri, riforma della giustizia e immigrazione. Un intervento che Magistratura democratica rilancia sui propri canali social e portale web con un chiaro scopo propagandistico. Sette giorni fa, un altro pezzo da novanta delle toghe rosse si è preso la scena nel salotto di Formigli: Silvia Albano, la giudice del Tribunale di Roma, che con le sue sentenze ha demolito il progetto Albania sull'immigrazione varato dal governo Meloni.

E ancora prima, negli studi di Piazza Pulita aveva fatto il suo esordio Stefano Musolino, segretario nazionale Md. Un copione che non cambia: il governo nel mirino, con le toghe che ormai escono allo scoperto e si impossessano di uno spazio televisivo.

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