Maria Rosa Di Fazio è una gioiosa macchina da guerra. È la responsabile del Servizio di Oncologia Medica del Centro Health Service di San Marino. In prima linea contro il Covid e contro i tumori. Ha scritto libri diventati cult: Il Cibo che Cura - Il Cibo che Ammala e Mangiare Bene per Sconfiggere il Male. Dice: «Un vaccino va a stimolare il sistema immunitario, ma qualcuno ha forse detto come rinforzarlo?» Per questo abbiamo chiesto a lei.
Cos'è il sistema immunitario?
«È la più potente delle mascherine. Lo scudo che riceviamo, gratis, alla nascita per far fronte a tutte le patologie, tumori compresi. Mantenerlo sano e forte è l'unico modo per ridurre anche l'impatto del Covid».
E dove si trova?
«Al 70-80% è nell'intestino: avete mai sentito i virologi parlare di microbiota? È un organo a sé stante, il caposaldo del sistema immunitario ed è formato da miliardi di batteri divisi tra buoni e cattivi e deve essere sempre in equilibrio».
Che cosa lo indebolisce?
«I forti stress fisici e psichici, i grandi dolori della vita. E l'esposizione agli inquinanti ambientali, compresi quelli elettromagnetici. E tante abitudini sbagliate».
Tipo?
«Il fumo: quante donne vedo fumare fin da giovanissime. La scarsa attività fisica, i disturbi del sonno, l'abuso di farmaci. E soprattutto la scorretta alimentazione».
E quali cibi lo debilitano?
«Tutti quelli infiammatori. Latte vaccino e derivati in primis, poi la carne, da mangiare con molta parsimonia. I prodotti industriali da forno privi di ogni nutriente. Poi lo zucchero compresa la frutta, da consumare solo al mattino e mai a fine pasto. Da dimenticare: i salumi, le pizze surgelate, le paste pronte. Immaginate di portare la vostra bisnonna con voi a far la spesa: tutte le cose che non riconosce lasciatele sul bancone».
Quali cibi rinforzano il sistema immunitario?
«Le verdure su tutto, verze, cavoli, radicchio, cicoria, meglio se biologiche e di stagione. Nelle giuste dosi anche i legumi. Abbiamo poi un grande alleato nel limone che ci purifica fin dal mattino».
E gli integratori?
«Oggi assumere integratori naturali e non di sintesi, quindi altamente biodisponibili, è indispensabile perché i prodotti della terra sono impoveriti di minerali e vitamine».
E cos'altro si può fare?
«L'ozonoterapia. L'ossigeno è un farmaco. All'ospedale di Udine lo hanno usato per primi evitando la terapia intensiva a 35 pazienti su 36. E altri ospedali hanno fatto lo stesso. L'ozono regola il sistema immunitario, bonifica sugli agenti patogeni, ha azione fluidificante del sangue. Va a bucare il capside del virus, inattivandolo».
Cosa evitare?
«L'abuso di certi farmaci. Cinque giorni di antibiotici mettono furi gioco il sistema immunitario per due anni. Il cortisone, poi, somministrato come il pane, è un falso sfiammante».
Com'è stata la sua battaglia nel centro oncologico che dirige a San Marino?
«Le chemioterapia salvavita si sono svolte regolarmente, senza saltarne una e i pazienti venivano persino dalle zone rosse, da Lodi, da Bergamo, per curarsi da noi, persone a cui nessuno avrebbe fatto terapia perché gli ospedali si sono quasi tutti covidizzati. Una vergogna per me che faccio il medico da quasi trent'anni. Perché i pazienti sono tutti uguali: quello che è ammalato di Covid così come quello che è ammalato di tumore o cardiopatico».
I tumori sono il nuovo Covid?
«Diciamo che non si muore solo di Covid eppure migliaia di pazienti non sono stati più curati, né operati. Nessuno era più disposto a ospitarli.
Ho visto persone che avevano avuto sintomi di sospetto tumore a gennaio e che solo a giugno sono stati visitati, scoprendo che il tumore c'era e in sei mesi era pure diventato metastatco. Un paziente sano diventa metastatico al quarto stadio per sei mesi di ritardo».
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