Chi aggredisce medici e operatori sanitari verrà arrestato. Sia in flagranza di reato sia in flagranza differita, cioè in presenza di video e immagini che ritraggono la violenza.
La Camera ha dato il via libera definitivo alle misure per contrastare gli atti di violenza negli ospedali, in media 4 casi al giorno. Prevista l'applicazione del procedimento con citazione diretta a giudizio anche per il reato di danneggiamento dei beni destinati all'assistenza sanitaria.
In realtà il primo arresto in flagranza differita c'è già stato. È stato messo agli arresti domiciliari Carlo Sacco, di 28 anni, arrestato dalla Polizia perché accusato di essere l'autore dell'aggressione al primario facente funzioni del Pronto soccorso dell'Ospedale di Lamezia Terme, Rosarino Procopio.
Lo ha deciso il Tribunale di Lamezia in composizione monocratica. L'uomo aveva assalito il medico con un manganello: Procopio, durante il colloquio con i familiari di una paziente, stava spiegando che il periodo di osservazione clinica era terminato, l'iter diagnostico concluso e la signora poteva rientrare a casa con la terapia prescritta dai sanitari. Uno dei tre parenti che erano presenti al colloquio, ha cominciato a inveire contro il medico opponendosi alla dimissione. E lo ha aggredito.
«Questo provvedimento - interviene il ministro alla Salute Orazio Schillaci - dà risposte e maggiori tutele al personale sanitario e ha già iniziato a dare risultati. Le aggressioni non devono restare impunite.
Ma sappiamo bene che è necessario continuare a lavorare per portare avanti un cambiamento culturale e recuperare il senso dell'alleanza terapeutica tra medico e paziente».Si prevede anche la reclusione da uno a cinque anni e una multa fino a 10mila euro in caso di danneggiamento, distruzione, dispersione o deterioramento di materiali destinati al Sistema sanitario nazionale.
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