Il Ministro Francesco Lollobrigida si trova suo malgrado sempre al centro di polemiche. Lui preferisce non rispondere alle provocazioni ma parlare di fatti concreti. Di ritorno dal G20 in Brasile è pronto per il G7 a Siracusa, dove riunirà i grandi della terra per mostrare loro le nostre eccellenze.
Il suo incarico non è in discussione nonostante lo descrivano isolato nel governo. La stessa Arianna Meloni, sua ex compagna, ha rivendicato che Lollobrigida è ministro non per familismo. Di questo e dell'importante appuntamento a Ortigia abbiamo parlato con lui.
Ministro, iniziamo cercando di sgombrare il campo dalle voci che la vedono isolato all'interno del governo. Ci dica la verità, si sente realmente così?
«Neanche un po'! E aggiungo che per essere un ministro isolato le cose non mi vanno male: al prossimo G7 agricoltura a Siracusa parteciperanno quasi tutti i ministri di questo governo e gli assenti lo saranno per impegni istituzionali precedentemente fissati. Il Presidente Giorgia Meloni sarà presente all'apertura».
Perché secondo lei allora insistono a dire che la stanno emarginando?
«Viene messo in atto questo sofismo: Lollobrigida è diventato ministro perché cognato di... Ora che non è più cognato, non è più ministro».
Invece?
«Invece è corretto questo sillogismo: Lollobrigida è ministro perché vanta quarant'anni di politica alle spalle ed è uno dei pochi in Italia ad avere ricoperto quasi tutti i ruoli nelle istituzioni, raccogliendo voti e preferenze. Oggi continua a fare il ministro perché conta il giudizio che hanno di lui il Presidente del Consiglio e i cittadini, non gli opinionisti della sinistra».
La stessa Arianna Meloni ha speso nei suoi confronti parole che non credo l'abbiano lasciata indifferente: Lollobrigida fa il ministro perché è bravo, non c'è nessuna ragione di familismo. Ora va di moda dire che lo cacceranno dal governo.
«Chiaro mi abbiano fatto piacere le parole di Arianna. Giorgia Meloni stessa ha dichiarato che non rivesto questa carica per familismo ma per la storia politica che ho alle spalle anche dentro Fratelli D'Italia. Oggi che è crollato il pilastro che teneva in piedi la pregiudiziale nei miei confronti, spero si possa tornare a parlare di merito nell'ambito del mio operato come ministro e non dei miei legami familiari».
Lei era consapevole del prezzo che avrebbe pagato per essere il cognato di... e il marito di...?
«Certo che ne ero consapevole. Io e Giorgia ci conosciamo da più di venticinque anni. Quando l'ho conosciuta ero segretario provinciale del mio partito, ho ricoperto svariate cariche ricevendo sempre moltissime preferenze. Insieme abbiamo attraversato una lunga storia politica. Sembra che all'improvviso tutto questo sia stato cancellato ed è rimasto solo il legame di parentela che ha determinato ciò che sono oggi. Nulla di più sbagliato e ingeneroso, ma ci può stare per chi non ha avuto modo di conoscermi in passato. Molto più deprecabile è l'ipocrisia di esponenti politici oggi all'opposizione con i quali ho avuto modo in passato di avere un confronto che appariva leale. Per fortuna non sono tutti così»
Ha sofferto per questo?
«Quando fai politica da anni ne passi di tutti i colori. Sono corazzato. Mi scivola tutto addosso. Quando sei consapevole della tua storia e del tuo percorso non dai peso a chiacchiere meschine che hanno il solo scopo di creare discredito. Il tempo sarà galantuomo».
Lei non ama rispondere alle provocazioni...
«Uso il mio tempo per rispondere con fatti concreti. Non devo rispondere a insinuazioni sulle mie vicende personali per soddisfare la morbosa curiosità di chi intende cavalcarle per non parlare dei successi del governo. Anzi, invito tutti i direttori di quei giornali che amano dileggiare il ministero dell'agricoltura a venire a Ortigia per il G7 e ascoltare gli imprenditori, le associazioni, i professori universitari, gli intellettuali presenti e rendersi conto di come stiamo lavorando, invece di perdersi in ricostruzioni fantasiose buone solo per i giornali di gossip».
Cosa dobbiamo aspettarci da questo G7?
«Voglio partire dal mio ritorno dal G20 in Brasile, dove con la presidenza brasiliana abbiamo condiviso l'approccio al tema della valorizzazione dell'agricoltura e della pesca. Per la prima volta, tra l'altro, la pesca sarà presente in un G7. Il focus sarà la valorizzazione della qualità e del buon cibo. Ma saranno presenti anche 11 nazioni africane per confrontarsi con i paesi più sviluppati e lavorare per crescere insieme, affrontando le grandi questioni del nostro tempo: dagli effetti del cambio climatico al giusto valore delle produzioni agricole».
Come mai per il vertice ha scelto Ortigia e Siracusa?
«A Ortigia tutte le civiltà che hanno caratterizzato la nostra terra hanno lasciato un segno. È lo scenario naturale per mostrare come la qualità del Made in Italy è il frutto di tremila anni di contaminazioni che hanno creato un'identità unica al mondo».
Una vetrina straordinaria per Siracusa e la Sicilia.
«Le dico solo che ho ricevuto autorevoli apprezzamenti bipartisan, tutti hanno riconosciuto il valore che potrà avere questo evento internazionale per la Sicilia. Aggiungo solo che tutti gli hotel sono già sold out. Il G7 rappresenterà uno straordinario indotto a questa meravigliosa terra».
L'Italia al centro con quali temi?
«Lo scopo è quello di mostrare tutte le nostre eccellenze nella chiave del benessere alimentare. Mostrare che i nostri prodotti sono sicuri grazie ai controlli che vengono effettuati sul cibo. E parlare dello straordinario mondo del vino in collaborazione con il Vinitaly. Innovazione, ricerca, tecnologia, prodotti di qualità saranno al centro degli oltre 100 convegni e dibattiti».
Si parlerà anche di sport
«Sì, il mondo dello sport sarà un elemento centrale. Sport e corretta alimentazione garantiscono longevità e benessere. Sarà allestito un villaggio dello sport con le maggiori federazioni presenti e assisteremo ad una partita inaugurale di pallanuoto fra Italia e resto del mondo».
Come risponde alle proteste contro la tassa sui trattori?
«Che grazie al mio intervento sono riuscito a rinviarla di sei mesi. È un obbligo frutto di una direttiva europea, peraltro non una competenza del Masaf ma del Mit. Una scelta europea non eludibile. Il rinvio che sono riuscito ad ottenere ha permesso di far respirare i nostri agricoltori in un momento di grande crisi ma non si è evidentemente potuto fare di più. Ciò che sto cercando di fare è compensare con interventi economici nel mondo dell'agricoltura mai attuati prima da nessun altro esecutivo. Il governo Meloni è quello che negli ultimi trent'anni ha investito più risorse in agricoltura e pesca.
Qualcuno provi a smentire questo dato. È la ragione per la quale in Italia, a differenza che nel resto d'Europa, le proteste non sono state animate dalle associazioni agricole, con le quali vi è rispetto e collaborazione dal primo giorno».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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