Una chiesa in Bangladesh in memoria di Simona

Un segno di pace e fratellanza per rispondere alla più barbara delle violenze. Un seme di speranza piantato sopra l'odio. Una chiesa costruita per ricordare la propria cara proprio là dove è stata uccisa. Simona Monti è una delle vittime della strage di Dacca, barbaramente uccisa assieme al bambino che portava in grembo nell'attentato alla «Holey Artisan Bakery» nella notte del primo luglio. E la sua famiglia ha voluta ricordarla così, contribuendo a costruire una chiesa proprio dove ha perso la vita.

«Simona è stata uccisa in odio alla fede e per questo abbiamo voluto ricordarla anche sostenendo i cristiani perseguitati» ha spiegato il fratello della giovane, don Luca Monti. La sua contribuirà, tramite l'associazione ACS, alla costruzione della Chiesa di San Michele a Harintana, piccola cittadina del Bangladesh meridionale appartenente alla diocesi di Khulna.

«Consideriamo martirio la morte di Simona e di tutte le altre vittime di quel drammatico attacco. Abbiamo quindi preferito delle esequie semplici, per poter realizzare un'opera di bene in favore dei cristiani perseguitati», ha spiegato don Luca.

E lo abbiamo fatto attraverso Aiuto alla Chiesa che Soffre, perché è una fondazione pontificia e perché realizza splendidi progetti per i nostri fratelli perseguitati in odio alla fede».

Una risposta concreta all'odio fondamentalista, riassunto dalla testimonianza di don Luca: «È stato molto toccante ascoltare mio padre dire: Ho dato a Dio un figlio sacerdote ed una figlia martire». MBas

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