I primi segnali di turbolenza si sono fatti sentire quando l'aereo presidenziale ha toccato terra. Il presidente Trump e la moglie Melania sono arrivati ieri mattina all'aeroporto di Stansted e lui nel frattempo era già riuscito a insultare via twitter il sindaco di Londra Sadiq Khan. Quest'ultimo, nei giorni scorsi aveva criticato la visita di Stato affermando che il Regno Unito non avrebbe dovuto «srotolare il tappeto rosso» in onore di un uomo che rappresenta una minaccia per le libertà e i diritti delle democrazie liberali. Trump l'ha presa piuttosto male e poco prima di atterrare aveva affidato una replica feroce a twitter. «Il signor Khan, che sta facendo un lavoro tremendo come sindaco di Londra ha scritto si è dimostrato particolarmente sgradevole nei miei confronti. È un perdente che farebbe meglio a occuparsi della criminalità nella sua città piuttosto che di me». Non contento, Trump ha aggiunto: «Khan mi ricorda molto lo stupido e incompetente sindaco di New York de Blasio, anche lui sta facendo un terribile lavoro nella nostra città».
Archiviata la polemica, Trump ha poi indossato i panni dell'ospite amichevole pronto a incontrare la famiglia reale al gran completo. Una veloce fermata all'ambasciata americana e poi via in elicottero alla volta di Buckingam Palace dove Donald e consorte sono giunti verso mezzogiorno. Ad attenderli il principe Carlo che ha accompagnato la coppia al pranzo privato in presenza della regina. Un primo incontro, definito informale, per rompere il ghiaccio prima del banchetto ufficiale alla presenza di autorità e politici previsto in serata. Moltissime le istantanee di Elisabetta, minuta e sorridente, mentre saluta il presidente lasciandosi stringere con studiata benevolenza soltanto le dita della mano. In occasione della visita, la sovrana ha regalato al presidente una prima edizione di un libro di Sir Winston Churchill datato 1959 e un set di penne disegnate esclusivamente per la regina. Per la signora invece, una scatola d'argento con un coperchio decorato e smaltato a mano che riprende il disegno floreale del soffitto della stanza da musica del Palazzo Reale. Melania, in un elegante completo color crema con copricapo abbinato, solitamente sovrastata dall'irruenza del marito, è stata anche protagonista di un divertente siparietto, accorrendo in suo aiuto quando la regina gli ha mostrato il cavallo, di peltro che aveva donato a Elisabetta lo scorso anno durante la sua visita informale a Windsor. «Lo riconosce?», gli ha chiesto Elisabetta. E lui ha risposto con un sonoro «No!». «Credo che l'abbiamo regalato noi alla regina», l'ha corretto Melania salvando le apparenze. Dopo il pranzo la monarca ha voluto mostrare alla coppia presidenziale alcuni pezzi della Royal Collection e sembra che nel corso della visita il presidente sia rimasto in insolito e rispettoso silenzio, deciso ad ascoltare quanto più possibile le parole della regina e a non fare più nessun passo falso.
Il presidente e la moglie hanno continuato la visita recandosi all'Abbazia di Westminster dove hanno incontrato il Duca di York e si sono fermati a deporre una corona sulla tomba del milite ignoto. Subito dopo sono stati accompagnati a Clarence House per un tè in compagnia del principe Carlo e della moglie Camilla. Le foto ufficiali ritraggono i due uomini sorridenti e una duchessa rilassata, mentre Melania appare intimidita e rigida nella veste di First Lady. Il principe William e la moglie Kate erano presenti alla cena a Buckingham Palace insieme a diverse personalità del mondo politico inglese (assente Corbyn).
La giornata di oggi si preannuncia meno mondana e più turbolenta anche sotto il profilo delle proteste organizzate in occasione di questa visita. Manifestazioni anti Trump sono previste non solo a Londra, ma anche a Manchester, Belfast e Birmingham. Nel corso della marcia di Londra prenderà la parola il leader laburista Jeremy Corbyn.
Oggi il presidente incontrerà anche la premier dimissionaria Theresa May per parlare dei problemi legati al cambiamento climatico e della posizione presa da Trump in proposito nonché della controversa questione relativa all'azienda tecnologica cinese Huawei.
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