La Cina smentisce: "Noi coi volenterosi? Notizie infondate"

L'ipotesi Peace Keeping: la posizione della Cina sulla guerra in Ucraina da sempre neutrale anche se ambigua

La Cina smentisce: "Noi coi volenterosi? Notizie infondate"
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Quanto filtra da Pechino deve sempre essere soppesato e interpretato. Non tanto per quanto possa essere vero o meno quello che viene detto dalle autorità cinesi ma, soprattutto, perché il detto (e il non detto) possono fare parte di una più ampia strategia in cui la comunicazione è in realtà solo un piccolo tassello. Ieri Pechino ha smentito ufficialmente l'esistenza di trattative con l'Europa per il possibile invio di peacekeeper in Ucraina nell'ambito della cosiddetta «coalizione dei volenterosi». Il portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun è stato netto: «Queste notizie sono del tutto infondate. La posizione della Cina sulla crisi ucraina è sempre stata coerente e chiara». Una posizione da sempre neutrale anche se ambigua, vicina a Mosca nei fatti ma equidistante nelle parole e volta ad arrivare alla fine di un conflitto che non la riguarda. La realtà però è che l'indiscrezione non era uscita direttamente e tantomeno ufficialmente da Pechino. Il giornale tedesco Welt am Sonntag, citando fonti nei circoli diplomatici dell'Ue, aveva lanciato l'indiscrezione secondo cui membri di spicco del governo cinese avrebbero chiesto a Bruxelles di poter contribuire alla forza di pace in Ucraina. E apriti cielo. «La Cina vuole entrare in Europa», ha detto qualcuno. «Vuole partecipare alla spartizione dell'Ucraina», hanno detto altri. La realtà, probabilmente, è differente. Non è infatti un'ipotesi peregrina che sia stata la stesa Pechino a far circolare l'indiscrezione, come tradizione «diplomatica» in questi casi, per vedere quale sarebbe stato l'effetto. Sia da parte degli alleati veri che di quelli potenziali e ovviamente dei nemici. Per poi prendere davvero una posizione a riguardo. In questo caso, di smentita totale. E non è escluso che la rabbia nemmeno troppo celata di Mosca di fronte all'ipotesi, abbia indotto Pechino a fare un passo indietro ancora prima di farne in avanti.

Del resto a Pechino hanno sempre fatto capire che quella in Ucraina non è la loro guerra e non ci vogliono entrare. Ma il conflitto può servire per acquisire una posizione centrale nello scacchiere mondiale. Evidentemente, però, non con i peacekeeper.

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