Gli immigrati gestiti dalla coop delle pulizie

La Clean Services, vicina al Pd, ha ottenuto senza appalti milioni di commesse per l'accoglienza

Gli immigrati gestiti dalla coop delle pulizie

Siracusa - Da impresa di pulizie a cooperativa che gestisce un centro di accoglienza per immigrati. Un bel salto per la Clean Services, una coop che ha mantenuto nel nome il richiamo d'un tempo a detersivi e spazzoloni, mentre oggi manda avanti il centro Umberto I di Siracusa, uno stabile di tre piani alla periferia nord della città su un colle che domina il golfo verso Augusta. Una vecchia scuola in abbandono che dal 2012, quando scoppiò l'emergenza Nordafrica, è il punto di raccolta temporanea per i migranti clandestini sbarcati sulle coste sudorientali della Sicilia.

Il centro di seconda accoglienza di Melilli, gestito da una coop satellite della 29 Giugno di Salvatore Buzzi, dista pochi chilometri in linea d'aria. L'Umberto I non c'entra con Mafia capitale, ma con la sinistra sì. Uno dei responsabili è, infatti, Luciano Spicuglia, che dal 2008 al 2013 (proprio gli anni dell'emergenza Nordafrica e di Mare Nostrum) era consigliere provinciale del Partito democratico dopo essere stato in Consiglio comunale e con un passato nella Dc. Al centro gestito dall'ex impresa di pulizie targata Pd ha fatto visita la presidente della Camera, Laura Boldrini, lo scorso 20 giugno per la Giornata mondiale del rifugiato.

Il direttore è Giampiero Parrinello, un medico che operava anche nel Cara (Centro accoglienza richiedenti asilo) di Cassibile intitolato a Giovanni Paolo II. Il centro, aperto nel 2005, era fatiscente e gestito male. Finì sotto inchiesta nel 2008 per il sospetto di truffe ai danni dello Stato per fatture gonfiate nelle forniture, e quindi chiuso dopo roventi polemiche. Fascicolo poi archiviato, e indagati prosciolti.

A Cassibile, frazione di Siracusa dove il 3 settembre 1943 fu firmato l'armistizio con le truppe americane, la gestione era in mano alla coop Alma Mater. Alla Clean Services erano state affidate le pulizie. Ora la Clean Services ha la gestione dell'Umberto I mentre Marco Bianca, già vicepresidente della Alma Mater, figura nel consorzio Oasi che nel 2012 ha vinto l'appalto per il Cie (Centro identificazione ed espulsione) di Bologna. L'allora prefetto di Siracusa fu intercettato dalla Guardia di finanza mentre avvisava Bianca di un'imminente ispezione ministeriale, e questi gli rispose di non preoccuparsi perché il controllo «a sorpresa» gli era già stato preannunciato da amici al Viminale.

Com'è possibile questo turnover di centri aperti e chiusi, e di coop che si riciclano altrove? Liddo Schiavo, assessore ai servizi sociali del Comune di Siracusa, anch'egli del Partito democratico, chiama in causa l'emergenza permanente: «Le necessità sono enormi e c'è bisogno di tutti». A ogni buon conto, davanti all'Umberto I il Comune ha piazzato un ambulatorio mobile di Emergency, il Polibus, che fornisce servizi sociosanitari ai migranti.

Le permanenze nel centro di via Canonico Concetto Barreca dovrebbero essere brevi, pochi giorni al massimo, ma c'è gente che vi rimane per mesi. Il numero di persone ospitate è altissimo: tra aprile e agosto 2013 una media di 2.500 immigrati al mese. Ipotizzando una permanenza media di soli tre giorni, il centro (che ha una capienza di 150 posti) registra 250 presenze al dì. Uomini, donne, bambini in una promiscuità da evitare e in condizioni igieniche precarie; persone appena sbarcate e «testimoni di giustizia» contro gli scafisti; perfino minori non accompagnati, che devono invece essere destinati altrove.

La Clean Services fornisce cibo (con un catering esterno), vestiti, un tetto e il necessario per l'igiene personale. Dal 1° novembre 2012 al 31 dicembre 2013 ha ottenuto 31 affidamenti dalla prefettura di Siracusa per «primissimo soccorso e accoglienza per immigrati» e «servizio di accoglienza cittadini extracomunitari», tutto per trattativa privata, sulla fiducia. Esiste un grosso accordo con il sistema del cottimo fiduciario da 810mila euro più 30 affidamenti diretti, in date successive e di importi variabili ma via via crescenti con l'aumentare degli sbarchi, per altri 840.327 euro complessivi.

In totale dalla prefettura di Siracusa la Clean Services ha incarichi fiduciari per 1,65 milioni. Somme minori per «servizi di assistenza e accoglienza» sono andate ad altre associazioni: 77mila euro alla congregazione religiosa Cenacolo domenicano di Solarino, 72mila all'associazione Stella Maris, 42mila alla Papa Francesco Onlus, 27mila all'associazione Santo Stefano, 21mila all'agriturismo Il Carrubbo per due mesi di ospitalità, e altri.

Rivoli rispetto al fiume di denaro indirizzato alla Clean Services. Tutto avviene con affidamento diretto o a cottimo fiduciario ovviamente in nome dell'emergenza, parola chiave che consente di superare le procedure ordinarie e spesso anche i controlli.

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