Coloni, aiuti e armi: la Casa Bianca c'è e fa tirare a Israele un sospiro di sollievo

Con l'arrivo di Trump via le sanzioni ai fuorilegge israeliani e niente più embargo sulle bombe anti bunker

Coloni, aiuti e armi: la Casa Bianca c'è e fa tirare a Israele un sospiro di sollievo
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Il gioco facile dello snobismo internazionale circa la psiche e il comportamento di Donald Trump si arresta sulla soglia di Israele. Come è naturale in una democrazia, parte dei giornalisti e degli intellettuali si mostra diffidente, ma il sospiro di sollievo è grande: è stato sorprendente vedere Trump condividere la scena dell'inaugurazione con numerosi parenti dei rapiti e coi rapiti liberati, la determinazione di riportarli a casa fino all'ultimo, mostrare dispiacere perché Doron, appena restituita, ha avuto due dita amputate dai selvaggi di Hamas.

Trump è un miracolo per Israele, resta l'uomo che ha portato l'ambasciata a Gerusalemme nel 2017 e i Patti d'Aberamo nel 2020. È lo scampato pericolo da Kamala Harris che aveva promesso di salvaguardare il diritto alla difesa dello Stato ebraico solo «se» avesse accettato un cessate il fuoco a qualsiasi condizione, per rimediare alle accuse di aver affamato Gaza. Trump ha forse chiesto a Israele il tavolo pulito all'inaugurazione, il suo inviato Steve Witkoff si è preso il merito dell'accordo firmato: ma la leadership israeliana dice che la decisione era presa da tempo e che ha deciso quando Hamas ha dovuto accettare, anche per le minacce di Trump ma soprattutto perché indebolita e isolata, un cessate il fuoco fino al prossimo stadio rinunciando alla fine della guerra. Trump si è tirato indietro alla domanda se l'accordo reggerà: può darsi che si tratti della consapevolezza che l'accordo c'è se Hamas non lo rompe, e Israele vorrà allora riprendere il combattimento. Trump con il suo team governativo ha ripetuto che Hamas non deve sopravvivere come padrone di Gaza: il consigliere di Stato Marco Rubio, il consigliere nazionale per la difesa Mike Waltz, il ministro della Difesa Pete Hegseth, il nuovo ambasciatore a Gerusalemme Mike Huckabee, la nuova ambasciatrice all'Onu Elise Stefanik.

Sull'appartenenza a Israele della Giudea e la Samaria, che fu destituita di ogni legalità e della sua stessa storia da una mozione dell'Onu del 23 dicembre 2016 per iniziativa di Obama, riaprono una difficile discussione, e da oggi le espressioni coloni e colonie, West Bank o territori occupati dovranno essere rimessi in gioco. Sono molto espliciti i cinque ordini esecutivi appena varati: il numero 14.115 cancella le sanzioni che Biden aveva applicato, a un gruppo di coloni fuorilegge: l'ordine ripristina il diritto di Israele a giudicare i suoi dentro e fuori i territori ed è molto importante per la fiducia che viene ripristinata sulla sua etica e il suo giudizio. Gli altri rifiutano le risoluzioni della Corta penale internazionale e della Corte di Giustizia che hanno accusato Israele di genocidio e di crimini contro l'umanità e ordinato di arrestare premier e ministro della Difesa, oltre a indurre una caccia ai soldati all'estero. Ancora: è sospeso l'aiuto economico a varie istituzioni, fra cui l'Unrwa; è stata ordinata la deportazione degli studenti stranieri scoperti a sostenere idee e organizzazioni terroriste, come Hamas, Isis, Al Qaida; è sollevato l'embargo dalla consegna di armi come bombe anti bunker. Si ripristina il diritto all'autodifesa e di stabilirne la legittimità come prerogativa solo di Israele. Così, si allude all'obiettivo centrale per un nuovo Medioriente: l'eliminazione del pericolo iraniano.

Hic Rhodus, alla fine: se Trump vuole che i Patti di Abramo, con la presenza dell'Arabia saudita, tornino a splendere la strada sembra quella; ma l'Iran, alleato della Russia, cerca di sdoganarsi come convertito e il suo uranio arricchito come destinato a uso civili.

Lo si è visto anche ieri in un'intervista pubblica dell'ex ministro degli esteri Jawad Zarif all'Economic Forum di Davos. Dall'appeasement verso l'Iran è uscito il 7 ottobre. Trump certo ci pensa su; per essere veramente amico di Israele, alla fine il catalogo è questo.

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