Il caos totale. È questa la sintesi consegnata a IlGiornale.it da chi si sta confrontando nel Movimento 5 Stelle dopo la conferenza stampa di ieri di Giuseppe Conte e nell’attesa della risposta di Beppe Grillo. “In giornata parlerà anche lui”, conferma più di una fonte. Di sicuro l’ex comico ha dovuto fare esercizio di autocontrollo per tenere a bada l’irritazione provocata dalle parole dell’ex presidente del Consiglio. Nelle chat dei parlamentari c’è tensione tra diverse fazioni: c'è chi sostiene le ragioni dell’avvocato di Volturara Appula e chi supporta il fondatore del M5S. “Nel mezzo ci sono anche i calcoli per la sopravvivenza politica”, osserva un parlamentare in riferimento alla questione dei mandati. I big continuano a professare cautela, sostenendo che alla fine ci sarà un’intesa tra le parti e “in qualche modo tutti si salveranno la faccia”.
Scissione inevitabile
Tuttavia, l’analisi è, in alcuni tratti, impietosa: “Comunque vada ci sarà una scissione”, prevede un esponente grillino, che si mostra pessimista sulla capacità di tenuta. Il motivo? “Sarà difficile tenere insieme tutti i pezzi, lo strappo è stato molto violento. In tanti cercheranno nuove soluzioni, nuovi sbocchi e nella migliore delle ipotesi saremo sempre più deboli”. Insomma i malumori sono forti.
Spiegano dal Movimento 5 Stelle: “Al netto di tutte le chiacchiere che arrivano all'esterno, ci sono state le solite vecchie brutte abitudini. Zero comunicazione con gli eletti, i soliti caminetti. Tanto rumore per nulla di nuovo”. L’ira rimbalza sulla gestione della vicenda, dunque. Più di qualcuno fa notare che “i panni sporchi dovevano essere lavati in casa”. Il danno all’immagine e alla credibilità è pesante. “Sarebbe bastato un incontro, anche per giorni, e trovare una soluzione invece di affidarsi a telefonate, messaggini ed email”.
L'interesse degli ex 5 Stelle
Un terremoto in piena regola. In questo clima i fuoriusciti dal Movimento, organizzati nella componente L’Alternativa C’è, sono spettatori interessati alla tenzone: “C’era da aspettarsi una situazione del genere, non è certo una novità. Come non ci meraviglia il silenzio degli eletti in questa fase”, racconta una fonte. Sulle prospettive, però, si aprono spiragli interessanti: l’arrivo di altri dissidenti potrebbe consentire la costituzione ufficiale di un gruppo parlamentare, l’obiettivo posto fin dalle scorse settimane dalla formazione capitanata da Andrea Colletti e Pino Cabras. “Certo - puntualizzano gli ex 5 Stelle - non accetteremmo proprio chiunque voglia trovare una nuova collocazione per convenienza”.
Ma dietro la severità nei giudizi c’è un’apertura al “casting” per irrobustire il progetto politico, almeno nei Palazzi di Camera e Senato.
Mentre dall’associazione Rousseau osservano in ufficiale silenzio, anche se da ambienti vicini a Davide Casaleggio trapela una certa soddisfazione per averci visto giusto. Il concetto era stato espresso: “Conte e Grillo rappresentano due visioni diverse”, con l’ex presidente del Consiglio che vuole un “partito del ‘900”. Un partito che rischia di nascere già dimezzato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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