Contatti tra Ong-scafisti su Facebook: "Ecco il dossier con le prove"

Le forze di polizia indagano anche sulle pagine Facebook collegate ai trafficanti di uomini e monitorate dalle Ong

Contatti tra Ong-scafisti su Facebook: "Ecco il dossier con le prove"

Ci sarebbero nuove evidenze dei contatti tra scafisti e Ong. Questa volta sarebbero via internet, Facebook per la precisione. Dove sono numerosi i gruppi e le pagine dedicate ai "viaggi della speranza" dalla Libia all'Italia.

In questi gruppi gli scafisti e trafficanti di uomini pubblicizzano i loro "prodotti", imbarcazioni "pronte a salpare" per un futuro nel Belpaese. Una pagina, come raccontato da Guido Ruotolo su Tiscali News, "stuzzica l'interesse: 'Viaggi di gruppo dalla Libia verso l'Italia. Morad Zu Wara'. Segue numero di cellulare libico: 'Presso il porto di Zuwara verso il Mediterraneo. Imprenditore specializzato. Ha studiato presso l'Università di legge di Zuwara'". Nell'articolo sono presenti anche alcune foto del dossier sulle Ong (guarda).

Storie forse note. Da tempo i criminali usano strumenti come i Social per aumentare il proprio giro di affari. Ma quello che sorprende è che le Ong e pure l'Unhcr (che ha confermato) utilizzano le pagine Fb per sapere quando avvengono gli sbarchi. Invece di bloccarli, li monitorano.

Uno dei gestori di queste pagine è Abdul El Aziz, cittadino libico di Sabratha, che ha qualcosa da raccontare. Un migrante lo ha riconosciuto tra gli organizzatori dei viaggi della morte al modico prezzodi 6mila euro. Tra le sue amicizie, compare anche tal Giuseppe P. P. che si vanta di essere un "interprete e di insegnare l'arabo all'Università del Molise, il Cepu, l'aeronautica militare e 'Easylife'". Non solo. Perché tra le sue collaborazioni ci sarebbe anche l'Unhcr, la missione Mare Nostrum e via dicendo. Secondo le forze di polizia, come riporta Tiscali News, questo Giuseppe P.P. avrebbe su Fb anche contatti con altre persone legate al traffico di migranti.

Perché? "L'Alto commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite - scrive il sito di notizie - conferma questa collaborazione, risalente al 2014, e aggiunge che questi siti vengono seguiti

'per monitorare le partenze'". In sostanza, Ong e Unhcr si informano - monitorando i social - per sapere quando i barconi stanno per salpare in modo da andare a colpo sicuro nelle operazioni di salvataggio.

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