Conte accelera sul programma. Ma resta ancora il nodo Di Maio

Pd e M5s convergono sui punti del programma. Restano da sciogliere alcuni nodi politici che rischiano di ostacolare il Conte bis

Conte accelera sul programma. Ma resta ancora il nodo Di Maio

La trattativa avanza. Il confronto tra Movimento 5 Stelle e Partito democratico inizia a intravedere la fine del tunnel. Ma per sciogliere i nodi politici servirà un nuovo incontro tra Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti. Perché, sebbene il premier Giuseppe Conte abbia dato un'accelerata al programma, resta ancora aperto il nodo sul ruolo del leader grillino. Secondo un retroscena pubblicato dall'Huffington Post, infatti, non sarebbe disposto a fare alcun passo indietro. Per sé continua a chiedere la doppia poltrona: la vice presidenza del Consiglio e un ministero di Peso, come il Viminale o la Difesa. Una richiesta che i dem continuano a rispedirgli indietro.

Al termine di una convulsa giornata iniziata con un vertice al Quirinale con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, Conte sembra avere in mano quella "sintesi" che metterebbe d'accordo le istanze del Movimento 5 Stelle e le richieste programmatiche del Partito democratico per riuscire a formare il nuovo governo. Se ieri sera, dopo il durissimo strappo di Di Maio al termine dell'incontro con il premier incaricato a Montecitorio, aveva ripreso quota l'ipotesi che la trattativa fallisse portando allo scioglimento delle Camere, oggi l'accordo potrebbe essere più a portata di mano. Lo confermano, oltre le dichiarazioni "in chiaro" fatte dai partecipanti al vertice di Palazzo Chigi tra Conte e le delegazioni di Movimento 5 Stelle e Partito democratico, anche quelle lasciate filtrare da entrambi i partiti.

"Abbiamo fatto passi avanti...". È stata questa la formula utilizzata sia in casa Cinque Stelle sia dai democrat per descrivere l'esito del vertice. Poi ognuno ha voluto insistere sui rispettivi punti programmatici "di bandiera". Nessuna sfumatura avrebbe tuttavia messo in discussione l'esito positivo dell'incontro. Il condizionale, però, è d'obbligo. Perché la realtà è che non tutti i nodi sono stati sciolti. I grillini ci hanno tenuto a sottolineare che Conte ha dato il via libera a bloccare la costruzione di nuovi inceneritori e le concessioni di nuove trivelle e a dar seguito al taglio dei parlamentari. Per quanto riguarda le concessioni autostradali, invece, hanno dovuto sostituire la revoca con la revisione. I dem, invece, si sono vantati del fatto che è stata accolta "gran parte" delle proposte avanzate, a partire dal taglio del cuneo fiscale e dalla stesura di una nuova legge sull'immigrazione.

Secondo quanto ricostruito dall'agenzia LaPresse, l'intenzione di Conte è di accelerare e presentare entro lunedì il documento di sintesi sul programma di governo. Un lavoro che, stando a quanto filtra, "non avrebbe ancora sciolto tutti i nodi politici, in primis quello del vicepremier e quello della squadra, per i quali ci sarà bisogno di un supplemento di incontri". Oggi pomeriggio Di Maio, che continua a chiedere per sé il doppio incarico (la vice presidenza e un ministero di peso) ha riunito lo stato maggiore del Movimento 5 Stelle in un appartamento privato nel centro di Roma.

L'obiettivo è stato proprio fare il punto della situazione, ma la questione che più lo riguarda da vicino (cioè la poltrona da vicepremier) non può che essere sciolta nel vertice a tre che terrà domani con Conte e Zingaretti.

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